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Lavoratori edili: Sciopero generale di otto ore per giovedì 24 aprile.

Sicurezza e Sistemi di Protezione di
La rottura delle trattative con l’Ance impedisce la firma del contratto.

Le Segreterie Nazionali del Sindacato delle Costruzioni, in seguito alla rottura delle trattative al tavolo negoziale con l’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) verificatosi in occasione dell’ultimo incontro del 3 aprile, hanno confermato lo sciopero nazionale di categoria previsto per il 24 aprile. Interessati a tale sciopero sarebbero circa 1.250.000 lavoratori.
I sindacati delle costruzioni Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil hanno fatto sapere che, dopo svariati incontri con i rappresentanti dell’Ance, hanno preso atto dell’impossibilità di raggiungere un’intesa con la delegazione dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili che continua a sostenere posizioni di chiusura su punti importanti quali la prestazione economica di malattia, la regolamentazione del part-time e le parti economiche salariali richieste e la loro distribuzione nel primo biennio di durata contrattuale.

“L’Ance continua a mantenere forti pregiudiziali sul riconoscimento di importanti diritti, quali il superamento della carenza malattia – è stata la dichiarazione dei Segretari Generali di Feneal Uil, Giuseppe Moretti, Filca Cisl, Domenico Pesenti e Fillea Cgil, Franco Martini - Tale ingiustizia si trascina ormai da anni, unico caso tra i contratti dell’industria; la posizione dei costruttori non si spiega, se non con una pregiudiziale inaccettabile per la dignità dei lavoratori, dato che in molte parti d’Italia già la contrattazione di secondo livello ha offerto un quadro di soluzioni articolate territorialmente. Così come non sono accettabili, per i sindacati, i tentativi di introdurre nuovi regimi di flessibilità del lavoro nei cantieri, già caratterizzati da pesanti processi di destrutturazione della manodopera, nel momento in cui lo stesso contratto tenta di porre rimedio all’uso dilagante e strumentale che si è fatto del part-time, in un settore dove tale forma di lavoro operaio è del tutto impropria e che di fatto costituisce un modo per aggirare i processi di regolarizzazione sollecitati dalle nuove norme introdotte dal Governo per combattere il lavoro nero e irregolare e favorire la sicurezza sul lavoro. Su questi temi rimane alta l’attenzione dei sindacati”.

“Mancano, inoltre, nel confronto negoziale – hanno concluso i Segretari - risposte conclusive e soddisfacenti sulla parte economica della piattaforma, a partire dalla richiesta di aumento salariale, quantificata in 105 euro, e della loro distribuzione nel primo biennio di durata contrattuale.”

Feneal, Filca e Fillea, oltre alla proclamazione delle otto ore di sciopero generale, hanno programmato di organizzare territorialmente iniziative di presidio delle associazioni imprenditoriali, precedute da assemblee volte a coinvolgere l’intera categoria.