L’Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, è stata ascoltata in Senato nell’ambito dell’esame del disegno di legge che riguarda l'accesso anticipato al pensionamento per i lavoratori delle imprese edili e affini. Vediamo insieme quali sono le idee e le proposte dell’associazione.
Il Vice Presidente ANCE per le Relazioni industriali e gli Affari sociali, Marco Garantola, ha espresso, in premessa, condivisione dell’intento del provvedimento, che inserisce le lavorazioni edili tra quelle usuranti di cui all’articolo 1 del D.Lgs n. 67/2011, con conseguente diritto per i lavoratori del settore all’accesso al trattamento pensionistico anticipato. Al riguardo, è necessario però specificare che tale trattamento dovrà riguardare solo gli operai edili. Occorre, poi, prevedere una ulteriore riduzione dell’anzianità contributiva, riducendola a 30 anni. Da considerare, infatti, che nella vita lavorativa di un operaio edile si accumulano mediamente 26-28 anni di contributi e ciò non consente un agevole raggiungimento dei 35 anni di anzianità contributiva previsti dalle disposizioni per i lavori usuranti.
Ha, quindi, illustrato l’ipotesi di una riduzione dei parametri attuali, prevedendo un’anzianità contributiva minima a 30 anni e un’età minima anagrafica che si modifica sulla base dell’anzianità contributiva, con un quorum variabile in base al quale a fronte dell’aumento di contribuzione, viene prevista la riduzione dell’età anagrafica. Ogni 4 anni di contribuzione aggiuntiva, si potrebbe ipotizzare la riduzione dell’età minima anagrafica a 60 e a 59 anni, ferma restando la rivalutazione delle età anagrafiche sulla base di eventuali disposizioni sulle aspettative di vita.
Ha, inoltre, evidenziato che l’importanza del tema per il settore edile è tale che, in occasione del rinnovo contrattuale del 18 luglio 2018, è stata prevista la costituzione di un apposito “fondo prepensionamenti - prestazione per favorire l’accesso al pensionamento”, volto a sostenere economicamente l’uscita anticipata degli operai del settore. Il fondo è alimentato da un contributo mutualistico, interamente versato dalle imprese, e consente, nel limite delle risorse disponibili, all’operaio che abbia cessato il rapporto di lavoro e che maturi i requisiti pensionistici in un certo arco temporale, di ottenere un sostegno al reddito e/o il rimborso della contribuzione volontaria.
Il ruolo delle Casse Edili
Al riguardo, per agevolare l’ottenimento delle giuste spettanze ai lavoratori, sarebbe necessaria l’introduzione di una specifica disposizione che legittimi le singole Casse Edili/Edilcasse al versamento, per nome e per conto dei lavoratori interessati, della contribuzione volontaria utile ai fini del raggiungimento del requisito pensionistico. Cosi come andrebbe introdotta una disposizione che consenta alle medesime Casse Edili la raccolta delle richieste di Ecocert e il loro inoltro alle sedi Inps competenti con rilascio entro un tempo massimo di 15 giorni.