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Lavoro: il peso della pandemia sulle spalle degli autonomi

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Lavoro: il peso della pandemia sulle spalle degli autonomi
Il lavoro dipendente e quello autonomo hanno affrontato in maniera diversa la crisi pandemica. Diamo un’occhiata ai dati e mettiamoli a confronto

Oggi vi proponiamo un’interessante analisi, diffusa da Confartigianato, sul mondo del lavoro, e in particolare sull’occupazione. Questa mette a confronto i lavoratori dipendenti e gli autonomi, due universi differenti. Vediamo cos’è successo con la pandemia.

A luglio 2021 si registra un contenuto calo del numero di occupati e una stabilità del tasso di occupazione, ma grazie alla forte crescita registrata nei precedenti cinque mesi si osserva una variazione rispetto a gennaio 2021 di 550 mila occupati in più. In particolare,  i dipendenti a termine sono cresciuti di 327 mila unità (+12,2%), i dipendenti permanenti sono saliti di 204 mila unità (+1,4%), mentre ristagna l’occupazione indipendente (+0,4%), un cluster del mercato del lavoro che non ha agganciato la ripresa.

Dal 1° gennaio 2021, lo ricordiamo, la Rilevazione sulle forze di lavoro predisposta dall’Istat ha modificato i criteri di identificazione degli occupati, con la durata complessiva dell’assenza dal lavoro (più o meno di 3 mesi) che diviene il criterio prevalente per definire la condizione di occupato.

Lavoratori dipendenti vs autonomi

Sugli occupati indipendenti pesa interamente la crisi del mercato del lavoro nei 17 mesi della pandemia. Tra luglio 2021 e febbraio 2020, mese antecedente allo scoppio dell’emergenza sanitaria, il numero complessivo degli occupati è inferiore di 265 mila unità, combinazione di una caduta di 294 mila lavoratori indipendenti, equivalente ad una flessione del 5,6%, e di un aumento di 29 mila occupati dipendenti (+0,2%).

La maggiore tenuta del lavoro dipendente è stata favorita da un utilizzo senza precedenti degli ammortizzatori sociali: da inizio pandemia a luglio 2021 sono state autorizzate 6,1 miliardi di ore per cassa integrazione guadagni per emergenza sanitaria.

Ulteriori informazioni sull’andamento del mercato del lavoro le desumiamo dall’analisi delle serie storiche trimestrali, aggiornate al primo trimestre 2021: nel dettaglio per genere si osserva che la flessione dell’occupazione per le donne autonome è di intensità doppia (-9,4%) rispetto a quella registrata per gli uomini (-4,5%), mentre il calo del lavoro indipendente è pressoché interamente concentrato nei servizi, che perdono l’8,2% di questa tipologia di occupati.

 

Allerta Covid-19

Inutile nasconderlo. Il Covid-19 continua a far paura. La campagna vaccinale procede, ma nel frattempo la diffusione di nuove varianti del virus aumenta l’incertezza su ciò che succederà nei prossimi mesi.

Non possiamo escludere nuove misure restrittive. Come comportarsi in un contesto del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza.

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