Il Governo ha stanziato risorse importanti contro il rischio idrogeologico. Ma non basta. Cosa occorre fare? Le Regioni dicono la loro.
“Ci siamo confrontati con il Presidente del Consiglio sul tema del cosiddetto pacchetto ProteggItalia con spirito di leale collaborazione istituzionale e pragmatismo, andando anche oltre il fatto di aver appreso informalmente e dagli organi di informazione i contenuti di questo Piano”, ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Stefano Bonaccini, dopo il confronto su questi temi che si è svolto a Palazzo Chigi.
“Sono sicuramente positivi gli stanziamenti previsti per le emergenze pregresse per far fronte ai danni causati da recenti calamità naturali. Abbiamo però chiesto al Governo di mettere a disposizione strumenti operativi, togliendo anche i vincoli esistenti, in particolare per quanto concerne il personale. E’ una precondizione per realizzare presto e bene gli interventi”.
“Abbiamo poi - ha proseguito Bonaccini - fatto una riflessione più generale: un conto è rincorrere le emergenze, altro conto è realizzare interventi di prevenzione. A questo proposito, abbiamo chiesto al Presidente Conte di convocare, a breve, un altro incontro, perché ci sono opere progettate e risorse ferme. Abbiamo urgenza di sbloccare anche queste opere. Se poi a queste risorse si aggiungessero eventuali fondi Bei, come da noi proposto a più riprese, l'impatto potrebbe essere ancora più forte”.
“Infine, nel corso dell’incontro abbiamo rappresentato alcune criticità specifiche, chiedendo al Governo un approfondimento, in particolare sul dissesto idrogeologico nelle aree del centro Italia colpite dal sisma”.