Sono ben 577 i comuni italiani che hanno gia' adottato le linee guida e regolamenti ad hoc per risparmiare energia, diminuire le emissioni inquinanti, recuperare acqua piovana e riciclare materiali da costruzione attraverso i regolamenti edilizi comunali. Comuni che hanno voluto indicare ai propri abitanti (pari a 17 milioni circa), modi e tecnologie per migliorare il comfort abitativo diminuendo concretamente i costi in bolletta per i consumi idrici ed energetici.
Dall'utilizzo di fonti rinnovabili, obbligatorio in 406 municipi, a quello di tecnologie per l'efficienza energetica (con ben 208 comuni che promuovono l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento, di cogenerazione o l'uso di pompe di calore), fino all'indicazione dell'orientamento degli edifici (277 Regolamenti mirati al miglioramento della soleggiatura e dell'illuminazione), passando per l'uso di materiali da costruzione di produzione locale e riciclabili (in 266 comuni) e l'utilizzo delle tecnologie per il risparmio idrico e il recupero delle acque piovane e di quelle ritrattate per usi compatibili, il quadro che emerge dall'analisi dei Regolamenti edilizi e' quello di un Paese vivace, in gran fermento, dove le rinnovabili e l'innovazione energetica continuano a diffondersi dal basso, in modo costante e articolato.
Questa la foto dell'innovazione energetica in edilizia, scattata da Legambiente e Cresme in collaborazione con Saie Energia, nel rapporto ''L'innovazione energetica nei regolamenti edilizi comunali'' presentato al Saie di Bologna.
In vista del prossimo appuntamento di Copenhagen per la ratifica di un accordo internazionale che fissi obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di CO2 per tutti i Paesi al 2050 e per quelli industrializzati gia' al 2020, proprio il settore edilizio sara' chiamato a una forte accelerazione nella direzione della riduzione dei consumi e delle emissioni.
E se per l'Italia questi obiettivi confermano quanto gia' previsto con il protocollo di Kyoto per la CO2 (-6,5% rispetto al 1990) e impegnano a far crescere le fonti rinnovabili fino a coprire il 17% dei consumi finali di energia, deve essere chiaro che non esiste alcuna possibilita' di conseguire questi risultati senza il coinvolgimento del settore delle costruzioni, per ridurre il peso degli usi civili (che rappresenta circa il 50% dei consumi elettrici e il 33% di quelli energetici totali).