Il Ministero delle Infrastrutture d'intesa con il dipartimento per gli Affari europei è deciso a mettere a punto i criteri guida della riforma da trasferire nel Disegno di Legge delega che permetterà al Governo di riscrivere le norme che disciplinano il mercato dei contratti pubblici recependo le nuove direttive europee.
L'orientamento sembra quello di riformare l'assetto normativo azzerando totalmente gli articoli del Codice e introducendo cambiamenti sostanziali. Fra questi, si va consolidando l'orientamento a cambiare il sistema di qualificazione delle imprese.
Il Ministero delle Infrastrutture vorrebbe eliminare o ridimensionare le Soa. "Sia il vecchio albo nazionale, che l'attuale sistema fondato sulle Soa hanno messo in evidenza pesanti criticità - ha spiegato Il direttore Generale delle infrastrutture Bernadette Veca, che ha aggiunto - non è un tabù pensare a una qualificazione gara per gara come accade in altri paesi europei".
Altro obiettivo, inoltre, è quello di ridurre le stazioni appaltanti dalle attuali 34mila ad un massimo di qualche decina molto qualificate, con una formazione obbligatoria per i funzionari incaricati di aggiudicare i contratti, ritagliando a questo scopo, una percentuale del quadro economico dell'intervento come accade attualmente nella progettazione in house.