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Legge di Bilancio: Confprofessioni all’attacco del Governo

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Il presidente della Confederazione italiana delle libere professioni, Gaetano Stella, s’è espresso davanti alle commissioni parlamentari, criticando duramente il provvedimento. Ecco perché

La Legge di Bilancio è il tema del momento. Se ne sta parlando dappertutto, dal Parlamento fino ai bar di provincia. Ma cosa ne pensano i professionisti? E quali saranno, secondo loro, gli effetti del provvedimento? Vediamo cosa ne pensa Confprofessioni.

Una manovra che mette le mani nelle tasche di professionisti e partite Iva. Con un colpo di spugna si cancella la riduzione del carico fiscale sui titolari di Partite Iva con compensi fino a 100 mila euro; rimangono fuori dal regime forfetario gli studi professionali associati; si inaspriscono le sanzioni contro i professionisti che non dispongono del Pos”. S’è espresso così il presidente Gaetano Stella, davanti alle commissioni parlamentari. La manovra di bilancio 2020 “difetta di coraggio e visione strategica, ed esibisce un intento punitivo nei confronti di alcune categorie produttive, soprattutto dei liberi professionisti, aggravando gli squilibri sociali”.

“Ci saremmo aspettati misure di maggiore impatto in termini di alleggerimento della pressione fiscale, di investimenti in opere pubbliche e soprattutto di riduzione della spesa pubblica improduttiva e di semplificazione. Invece abbiamo l'impressione che l'obiettivo della manovra sia solo quello di ‘fare cassa’ - aggiunge Stella -. Manca ancora una volta una strategia di lungo periodo che faccia i conti con le carenze del nostro sistema amministrativo e della rete infrastrutturale che dovrebbe sostenere l’attività d’impresa”.

Professionisti e partite iva nel mirino

Secondo il presidente di Confprofessioni, i professionisti e le partite Iva sono il bersaglio della legge di bilancio. “La manovra ignora il diritto dei professionisti ad accedere ai benefici di Industria 4.0 su di un piano di parità con le PMI, disallineandosi rispetto alle discipline previste a livello europeo. I benefici concessi dalla c.d. ‘nuova Sabatini’, il credito d’imposta per ricerca e sviluppo, le agevolazioni per start-up innovative sono tuttora preclusi ai professionisti; mentre nel caso dell’iper-ammortamento siamo addirittura in presenza di una palese incongruenza tra dato legislativo e prassi amministrativa”.