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Legge Urbanistica: prende forma la proposta dell’INU

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Legge Urbanistica: prende forma la proposta dell’INU
L’INU ha definito i punti qualificanti della proposta di Legge Urbanistica che saranno approfonditi e discussi dai gruppi di lavoro appositamente costituiti

L’Istituto Nazionale di Urbanistica presenterà nel corso del suo 31esimo Congresso, che si svolgerà a Bologna dal 17 al 19 novembre, la sua proposta per la nuova Legge Urbanistica. In vista di tale appuntamento, l’INU ha anticipato gli orizzonti della proposta. Vediamoli insieme.

L’obiettivo è prospettare un sistema di pianificazione in grado di confrontarsi con città e territori profondamente diversi e con gli obiettivi della transizione ecologica con strumenti essenziali ed efficaci, la cui formulazione si avvale del contributo innovativo della legislazione regionale e delle sperimentazioni urbanistiche di maggiore qualità e successo operate alla scala comunale.

Il Consiglio direttivo nazionale dell'INU ha definito alcuni punti qualificanti della proposta che saranno approfonditi e discussi dai gruppi di lavoro appositamente costituiti, dalle sezioni regionali, dai soci dell'INU, con l'intento di aprire il dibattitoa qualificati contributi esterni.

I punti qualificanti individuati dall’INU

I punti sono i seguenti:

- lo sviluppo, la diffusione ed il coordinamento dei sistemi informativi territoriali, avvalendosi delle più avanzate opportunità tecnologiche e conoscitive;

- l'integrazione della programmazione nel governo del territorio, per assicurare la rapida ed efficace attuazione delle politiche pubbliche;

- l'adozione di misure atte a limitare il consumo di suolo e a garantire la fornitura dei servizi ecosistemici, incidendo su un ampio spettro di strumenti che vanno dalla dimensione regolativa a quella incentivante e fiscale;

- la promozione di una maggiore convergenza e coerenza delle pianificazioni separate con quella territoriale ed urbanistica, al fine di evitare che il governo del territorio non risulti paralizzato dal moltiplicarsi dei centri decisionali e dalla conflittualità degli interessi;

- la ridefinizione dei compiti e delle responsabilità relative ai diversi livelli della pianificazione, in coerenza con il principio di sussidiarietà;

- la previsione di un nuovo tipo di piano urbanistico, che sia in grado di favorire i processi di rigenerazione urbana sia alla scala minuta degli adeguamenti energetici, sismici ed ecologici, sia a quella urbanistica delle aree dismesse e degradate, sia infine a quella territoriale, con particolare riferimento al greening delle reti infrastrutturali, dei servizi sociali e della città pubblica;

- l'aggiornamento degli standard urbanistici, garantendo l'equilibrio tra il perseguimento dei livelli essenziali delle prestazioni e l'adattamento alle situazioni regionali;

- la soluzione delle molteplici controversie giuridiche che ruotano intorno alla perequazione, alla compensazione, agli accordi pubblico-privato per legittimarli nella trasparenza e nel perseguimento dell'interesse pubblico;

- l'evoluzione delle forme della partecipazione dei cittadini, garantendo il loro accesso alle sedi in cui si pratica e il pieno coinvolgimento nel processo di formazione delle decisioni.