Che anno è stato il 2024, ormai vicino alla sua conclusione, per il settore legno-arredo? Quali tendenze si sono evidenziate? Risposte autorevoli ci arrivano da Confartigianato, che condivide i risultati di un apposito report.
Il settore del legno-arredo, uno dei cluster chiave del made in Italy, è interessato dalle crisi geopolitiche e dall’incertezza economica, su cui dominano un ritardo nella ripresa del commercio internazionale e una prolungata stretta monetaria.
L’analisi della congiuntura nei comparti dei prodotti in legno e dei mobili, in cui operano 52mila imprese, di cui i due terzi (64,7%) sono rappresentate dalle 34mila imprese artigiane, è proposta nel report ‘Tendenze del legno-arredo nell’autunno 2024’.
Il rapporto congiunturale è stato presentato dall’Ufficio Studi lo scorso 3 dicembre, alla prima riunione dei Consigli nazionali congiunti di Confartigianato Legno-Arredo. Nel corso dell’incontro si è affrontato il tema dei bonus fiscali, con l’aspettativa della categoria sulla legge di bilancio 2025. Inoltre, sono stati trattati alcuni argomenti di pretta attualità, tra i quali l’operatività dei regolamenti Ue “Deforestazione zero” e “Sicurezza prodotti”. Per finire è stato fatto un aggiornamento sull’attività di normazione tecnica nei Comitati UNI e CEN.
Legno-arredo: che fase sta vivendo il settore?
Il report delinea una fase congiunturale critica per il settore legno-arredo, caratterizzata da contrazione della domanda estera, il rallentamento della produzione e dal termine di una fase espansiva dell’occupazione. Il fenomeno è diffuso su tutta la manifattura, che nei primi nove mesi del 2024 segna un calo della produzione del 3,4%, con una maggiore accentuazione del calo per il legno e i mobili, che perdono rispettivamente il 4,5% e il 3,8% della produzione. La flessione produttiva è diffusa in Europa. Anche le vendite al dettaglio di mobili sono in contrazione, segnando un calo dell’1,1% nello stesso periodo. Anche grazie al sostegno della manovra di bilancio, per il 2025 si prevede una leggera ripresa dei consumi privati (+1,0%). A novembre 2024 si registrano previsioni di peggioramento delle attese sugli ordini, con un saldo negativo più marcato per il legno (-22) rispetto ai mobili (-7).
Nei primi otto mesi del 2024 il settore legno-arredo registra un calo dell’export dell’1,9%, che segue una flessione del 5,3% nel corrispondente periodo del 2023: una tendenza negativa per due anni consecutivi non si registrava dal biennio 2008-2009, a seguito della Grande crisi innescata nel mercato dei mutui subprime negli Stati Uniti. In chiave settoriale, l’export registra una tenuta per il legno (+0,3%), mentre è in calo più marcato (-2,3%) per i mobili.
Si delinea il termine di un ciclo espansivo dell’occupazione nel settore, con un calo del 16,1% delle assunzioni previste tra novembre 2024 e gennaio 2025. Persistono difficoltà nel reperimento di manodopera, soprattutto nelle regioni del Nord Italia.
Le caratteristiche strutturali del settore in Italia delineano un'elevata presenza delle micro e piccole imprese (MPI), che costituiscono il 70,2% degli occupati del settore, mentre è rilevante la concentrazione di imprese artigiane (64,7% del totale). In termini di distribuzione geografica, si registra un maggiore peso delle MPI del legno-arredo in Friuli-Venezia Giulia, Marche, Bolzano, Trento e Veneto. Pesaro e Urbino, Pordenone e Treviso, Como, Udine Monza e Brianza, Matera, Pistoia, Sondrio e Macerata sono le province dove il peso sull’economia provinciale delle micro e piccole imprese del settore supera il 2%.