Libere professioni: qual è la ricetta per il rilancio?

di Marco Zibetti
Le libere professioni chiedono spazio nella ripresa del Paese: tra PNRR, giovani e fisco, ecco le proposte di Confprofessioni per rilanciare l’Italia che lavora

Il futuro dell’Italia passa dalle libere professioni. E non è solo uno slogan: in un momento cruciale per l’economia nazionale, serve una visione chiara e coraggiosa. Confprofessioni lancia un appello deciso: avanti con il risanamento dei conti pubblici, sì agli investimenti strategici, ma senza perdere di vista il ruolo centrale delle professioni nella crescita del Paese. Se vuoi scoprire cosa serve davvero all’Italia per ripartire, questo è il momento di continuare a leggere.
Durante l’audizione sul Documento di Finanza Pubblica 2025, Confprofessioni ha presentato proposte concrete per sostenere l’economia e rafforzare il comparto professionale. Apprezzata la spinta del Governo verso una revisione della spesa pubblica più efficiente: secondo l’associazione, le libere professioni possono affiancare le amministrazioni nella gestione e nell’erogazione dei servizi, migliorandone qualità e velocità.

Quali sono le proposte di Confprofessioni?

Sul PNRR, il presidente Marco Natali ha sostenuto la proroga oltre giugno 2026 per sfruttare appieno i fondi disponibili e ha chiesto il recupero dei 20.000 progetti esclusi, molti dei quali strategici per lo sviluppo dei territori. La proposta? Integrare PNRR e Fondi di coesione in un’unica regia.
Segnali positivi anche dalla ripresa post-Covid: nel 2024 si contano 18 mila professionisti in più, con il settore che raggiunge quota 1,38 milioni. Ma persistono sfide: troppi studi restano piccoli e frammentati. Per questo, Confprofessioni propone un piano di incentivi fiscali a favore di aggregazione, digitalizzazione e formazione avanzata.
Preoccupa, invece, il calo dei giovani: tra il 2019 e il 2023, gli under 34 sono diminuiti del 12%. L’associazione rilancia l’investimento in percorsi formativi professionalizzanti e nell’apprendistato di terzo livello per contrastare la fuga dei cervelli.
Sul fronte fiscale, infine, si chiede di eliminare le disparità tra autonomi e dipendenti e di completare la riforma dell’Irpef, per costruire un sistema più equo e trasparente.


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