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Locazioni brevi, dagli agenti immobiliari un grido d’allarme

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La Regione Toscana ha introdotto una nuova legge che, secondo Fiaip (la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali), penalizza il settore

Una nuova legge sulle locazioni brevi emanata dalla Regione Toscana mette in allarme Fiaip, la Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionali. La legge introduce il “Codice affitti”, che per le locazioni turistiche obbliga ad inviare una comunicazione al rispettivo Comune per via telematica, così che il sistema possa assegnare un codice identificativo a ogni immobile dato in affitto. Un obbligo a comunicare i dati sull’affitto esteso a tutti i proprietari che diano in locazione immobili interi o porzioni di essi per finalità turistiche, sia che si tratti di affitti brevi o per lungo periodo.

“La proprietà immobiliare, dopo la ‘cura’ applicata dal Governo Monti, sconta la tassazione più alta d’Europa, i prezzi degli immobili calano da ormai 8 anni consecutivamente, ma si ha ancora il coraggio di sparare a zero su chi cerca un reddito da un investimento che il più delle volte risulta improduttivo”. Così Simone Beni, Presidente di Fiaip Toscana.

La critica a Federalberghi

“La Regione Toscana e Federalberghi Toscana continuano a parlare di evasione, bollando i proprietari di casa come coloro che non pagano le tasse - sottolinea Simone Beni - mentre gli agenti immobiliari comunicano da sempre le presenze alla Questura. Mi domando come sia possibile che un proprietario di casa, privato cittadino, debba comunicare al Comune che tipo di forno abbia scelto di mettere nel suo appartamento o se ha deciso di avere un congelatore? Non è bizzarro che la politica intenda tramutare privati cittadini in imprenditori contro la loro volontà?”.

“Fare impresa in questo Paese - conclude il presidente di Fiaip Toscana - è diventato praticamente impossibile e ci risulta incomprensibile come altre categorie, come Federalberghi, ci facciano guerra, pensando di salvare la propria da una politica illiberale che cerca di limitare la libertà costituzionale di quei proprietari che, anche indebitandosi, hanno investito i loro risparmi nell’immobiliare. I proprietari di casa non vogliono fare gli imprenditori e non lo fanno, esercitano esclusivamente un loro diritto e cioè quello di mettere a reddito un bene per cui pagano le tasse.

“Se questo viene considerato un 'reato', è più facile comprendere il perché tanti cittadini si siano stancati di un certo modo di fare politica. Le associazioni dovrebbero fare rete e cercare di sopperire ad una politica che riesce esclusivamente a tassare e a burocratizzare i processi economici, danneggiando cittadini e imprese. Ad inizio maggio, per fare chiarezza e illustrare in modo più approfondito il nostro punto di vista, organizzeremo a Firenze una tavola rotonda sul tema delle locazioni brevi, a cui parteciperà anche Confedilizia”.