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Locazioni: chi va a vivere in affitto? E perché lo fa?

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Locazioni: chi va a vivere in affitto? E perché lo fa?
Il ricorso alla didattica a distanza e allo smart working, a causa dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, ha pesantemente influenzato le locazioni

L’andamento delle locazioni è fondamentale per il mercato immobiliare. Chi investe in questo settore mette a reddito l’immobile acquistato, mettendolo in affitto. Vi proponiamo allora un’interessante analisi socio-demografica riguardante gli inquilini.

L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato i contratti di locazione stipulati nel 2020 attraverso le proprie agenzie attive su tutto il territorio nazionale. L’analisi evidenzia una contrazione delle percentuali di affitti legati allo studio ed al lavoro: gli studenti passano dal 6,3% del 2019 al 4,5% del 2020, mentre i lavoratori scendono dal 25,8% al 23,1%. I numeri confermano le difficoltà riscontrate sul mercato degli affitti e connesse alla pandemia in atto. Il ricorso alla didattica a distanza ed allo smart working, infatti, ha determinato una contrazione delle richieste di appartamenti in affitto ed un conseguente ribasso dei canoni di locazione. A livello nazionale nel secondo semestre del 2020 i canoni di locazione sono diminuiti del -1,4% per monolocali e bilocali e del -1,3% per i trilocali.

Il contratto più utilizzato rimane quello a canone libero con il 49,1% delle preferenze, ma si registra una crescita delle percentuali di contratti a canone concordato e a carattere transitorio. Questi ultimi passano dal 18,4% del 2019 al 19,7% del 2020, evidenziando un fenomeno registrato su tutto il territorio nazionale e che riguarda le abitazioni destinate agli affitti turistici. In alcuni casi, infatti, queste tipologie sono state spostate sul mercato degli affitti tradizionali con l’utilizzo di contratti a carattere transitorio che hanno una durata più breve e che permetteranno, una volta terminata l’emergenza sanitaria, di ritornare sul mercato degli affitti turistici.

Chi sono gli inquilini?

Per quanto riguarda l’età degli inquilini non si registrano importanti cambiamenti rispetto al 2019. Da segnalare una lieve contrazione delle percentuali di affitto da parte delle fasce più giovani e di quelle intermedie, determinata probabilmente dal ribasso di contratti stipulati con studenti e lavoratori trasfertisti.

Nel 2020 la percentuale di inquilini single si attesta sul 42,8%, quota molto simile a quella registrata nel 2019 quando si fermava al 42,2%. Coppie e famiglie compongono quindi il 57,2% del totale degli inquilini in Italia.