Londra si racconta attraverso i progettisti

Professione di Marco Zibetti
All'interno della mostra "London Calling – Urban Renovation", quattro studi emergenti inglesi espongono i loro progetti

 

La Fondazione dell'Ordine Architetti P.P.C. Provincia di Milano coglie l'occasione della mostra “London Calling – Urban Renovation”, aperta allo Spazio FMG dal 10 dicembre al 18 gennaio, per ospitare i progettisti a raccontare la loro esperienza progettuale, proprio dopo l'inaugurazione, mercoledì 10 dicembre alle ore 21.15. La conferenza sara' in inglese.


Londra viene raccontata attraverso l’opera costruita di quattro importanti studi emergenti inglesi, Allford Hall Monaghan Morris, Ash & Sakula, Haworth Tompkins e Witherford Watson Mann, per la prima volta portati in Italia, con quattro opere recentemente realizzate. La mostra è una raccolta di quattro progetti che rappresentano dei micro-interventi di rinnovamento in alcuni dei quartieri periferici della città, quattro progetti realizzati in tessuti urbani densi e complicati, volti a riattivare nuove dinamiche sociali e urbane. Quattro studi londinesi che si misurano con la loro città e propongono il loro modo di leggerla e progettarla.

 

Allford Hall Monaghan Morris, uno degli studi più importanti della città per quel che riguarda il settore dell’edilizia scolastica. Vincitore di diversi premi RIBA e altri premi internazionali, presenta la Westminster Academy del Naim Dangoor Centre. Caratterizzata da un grande spazio centrale sul quale si affacciano tutti i percorsi distributivi della scuola, coniuga molto bene la qualità architettonica con l’attenzione alla comunicazione per i ragazzi e l’uso del colore, con l’idea di poter avere un ambiente che fosse anch’esso educativo e comunicativo. Situata in un contesto urbano compromesso, in una delle zone più povere di Londra, si inserisce al meglio tra una strada ad alto scorrimento e una serie di blocchi residenziali a torre e in linea di recente costruzione. L’edificio, tra gli altri premi, è stato nominato per lo Stirling Prize di quest’anno.

 

Ash & Sakula, un piccolo studio attivo a Londra da diversi anni, si misura da sempre con l’esercizio sofisticato e innovativo del riutilizzo dei materiali e dello studio approfondito e sperimentale delle dinamiche urbane, diversi sono gli interventi di recupero di interi quartieri realizzati in tutta l’Inghilterra. Qui presenta la HOTHOUSE, un centro di arte contemporanea a Hackney. Situato in una porzione di tessuto urbano molto piccola a ridosso di una linea ferroviaria e dei nuovi grandi complessi residenziali. Molto legato alla vita del quartiere, diventa sede di performance artistiche o anche solo piccole feste per i cittadini del vicinato, si affaccia su una delle aree verdi più antiche della città, uno degli ingressi da nord alla Londra dei primi del novecento. Vincitore del premio London Planning Award del 2003, ha concluso la realizzazione dell’edificio solo da un anno.

 

Haworth Tompkins, attivo a Londra dal 1991, vincitore di diversi premi nazionali e internazionali, si confronta moltissimo con le tematiche urbane e del contesto in cui di volta in volta si trova ad operare. Il Young Vic Theatre è un piccolo gioiello di rinnovamento e ristrutturazione del vecchio teatro situato a Waterloo. Completato nel 2006 l’intervento è stato affrontato con grandissimo rispetto della struttura esistente del vecchio teatro nel tentativo di riadattare le sue misure alle nuove esigenze di pubblico. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con un team di artisti per lavorare al meglio su tutti gli aspetti dello sviluppo del nuovo edificio. Punto di riferimento urbano importante con una grande hall al piano terra luogo di incontro e scambio per i giovani artisti e non di tutta la città. Vincitore del premio RIBA National Award e il Building of the Year del 2007.

 

Witherford Watson Mann è attivo dal 1997 a Londra e vincitore del premio Europan 5. Molto attento alle dinamiche di sviluppo urbano,  osserva con cura il rapporto tra la città e il paesaggio e tra architettura e impegno sociale, con un’interessante attenzione al disegno a mano libera.  La sede per Amnesty International UK è il risultato di un concorso ad inviti che lo studio ha portato a termine con l’architetto c. Il progetto prevedeva il rinnovamento e la ristrutturazione urbana di due fabbricati a Shoerditch. Dal carattere decisamente pubblico l’edifico vuole diventare punto di riferimento per le attività sociali del quartiere, contiene un piccolo auditorium, delle sale per l’insegnamento per mostre temporanee e piccoli laboratori.   L’edifico è vincitore del premio Hackney Design Award del 2007,  lo studio ha partecipato a diverse mostre internazionali tra cui la Biennale di San Paolo del 2003 e la XI Biennale di Venezia.


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