Come sta andando il mercato delle macchine movimento terra? Ce lo dicono i dati elaborati da Prometeia per il SaMoTer Outlook 2019, l’osservatorio di settore presentato oggi a Veronafiere nel corso della 5ª edizione del SaMoTer Day. L’evento rappresenta una delle tappe di avvicinamento alla 31ª edizione di SaMoTer, il salone internazionale sulle macchine per costruzioni in programma alla Fiera di Verona dal 21 al 25 marzo 2020.
Prosegue anche nel 2018 la striscia positiva del mercato delle macchine per il movimento terra in Italia, che inanella il quinto anno di crescita consecutivo, dopo la forte crisi di vendite registrata fra il 2008 e il 2013. Il Paese si colloca al quarto posto nel mercato delle vendite di macchine movimento terra dell’Europa occidentale, con una quota di mercato del 9%, alle spalle di Germania (23% del market share), Regno Unito (22%) e Francia (17%). Complessivamente, l’Europa occidentale, con un tasso di crescita del 3% e 182.000 macchine vendute, ha perso oltre tre punti percentuali del peso sul mercato globale rispetto al 2017.
Considerando le variazioni tendenziali, invece, il 2018 sorride in modo particolare alla Spagna (+48% rispetto all’anno precedente), ma fanno bene anche l’Italia (+16%) e il Regno Unito (+9%). Crescite più modeste, invece, per Francia (+4%), Belgio (+2%) e Olanda (+1%). Sorprende il -8% di decrescita della Germania, spiegabile in parte con uno spostamento del mercato verso macchine di maggiori dimensioni. A ben vedere, la quota di mercato della Germania nello scacchiere dell’Europa occidentale è diminuita del 3% rispetto al 2017.
Per il 2019 le indicazioni vanno in direzione di un arretramento della domanda di macchine movimento terra in Italia. La battuta d’arresto dell’attività edilizia e, forse, dell’economia nazionale nel suo complesso, potrebbero limitare i piani di investimento.
A compensare la dinamica negativa dovrebbero contribuire in parte l’esigenza di rinnovo del parco, elemento in grado di sostenere la domanda lungo tutto l’orizzonte di previsione. A partire dal 2020, il mercato potrà evidenziare nuovamente una buona crescita, grazie anche all’attesa ripartenza degli investimenti pubblici. Il quadro prospettato, comunque, non è esente da rischi al ribasso. Nel 2020 la crescita è stimata nel 9% e nel 5% nel 2021, superando così le 17.000 macchine vendute.
Per inquadrare il caso Italia è opportuno partire dai dati internazionali. Il focus sull’Europa occidentale evidenzia un rallentamento marcato della crescita delle costruzioni in Francia e nel Regno Unito. Corre l’Irlanda, che mette a segno una crescita nel reparto delle costruzioni del 15,3% e del 20% nell’edilizia residenziale. Risultati lusinghieri anche per Paesi Bassi (+5,8% nelle costruzioni e +6,8% negli investimenti in edilizia residenziale) e Spagna, che si è confermata tra i mercati più dinamici grazie alla ripresa del ciclo residenziale (+6,2%).
L’Italia si colloca nella seconda metà della classifica, con una crescita del 2,3% nelle costruzioni totali e del 3,4% nell’edilizia residenziale. La ripresa delle costruzioni, in particolare, ha evidenziato segnale di frenata a fine 2018. Nel corso dell’anno il traino principale alla crescita è stato quello dell’edilizia residenziale, anche grazie al recupero del segmento delle nuove abitazioni. Al contrario, non manifesta segni di arresto la flessione del genio civile.
Quanto al mercato immobiliare,prosegue la tendenza positiva delle transazioni, con le compravendite che hanno fatto segnare un incremento del 6,6% nel 2018, consolidando il trend espansivo in atto dal 2014. La discesa dei prezzi, tuttavia, non ha ancora raggiunto una piena stabilizzazione.
La ripresa degli investimenti in costruzioni potrebbe rafforzarsi a partire dal 2020-2021, grazie al traino del genio civile, mentre nel 2019 si raccolgono ad oggi segnali di rallentamento diffusi su tutti i comparti, per effetto di un deterioramento della situazione economica complessiva e della persistente debolezza delle opere pubbliche.