Nei primi sei mesi del 2012 sono state vendute 3.712 macchine per costruzioni sul mercato italiano con un calo del 32% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel dettaglio, le vendite di macchine movimento terra sono state 3.539 (-31,1% rispetto al 1° semestre 2011), 73 le macchine stradali (-49%) e 100 i macchinari per il calcestruzzo (- 34,6%).
"La flessione del mercato italiano delle macchine movimento terra - dichiara Giampiero Biglia, vicepresidente di Unacea - continua ad acuirsi a causa di una situazione macroeconomica che non dà cenni di miglioramento. In queste condizioni molte imprese edili non effettuano i necessari acquisti per il rinnovo di un parco macchine, che per una quota importante è obsoleto. Tale circostanza penalizza la competitività del sistema nel complesso in termini di efficienza del cantiere, oltre ad avere impatti negativi sulla sicurezza sul lavoro e la tutela ambientale."
"Il trend negativo dei macchinari per il calcestruzzo in Italia - aggiunge Davide Cipolla, consigliere di Unacea - è la conseguenza sia di una situazione di profonda crisi che stiamo vivendo, sia della mancanza di una politica industriale che ponga al centro misure mirate per la crescita. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno in Italia a differenza di alcune altre aree anche all’interno della zona Euro, tutte le linee di prodotto che rileviamo flettono, con la sola eccezione degli impianti di betonaggio. La politica di austerità che il paese sta sostenendo è necessaria per affrontare alcuni dei problemi esistenti, ma rileviamo che, in mancanza di investimenti in infrastrutture e di provvedimenti a tutela dell'economia reale, tutto ciò rischia di distruggere irreparabilmente un tessuto produttivo nazionale."
Positivo continua ad essere l'export di macchine per costruzioni che, secondo i dati Istat rielaborati da Unacea, ha superato nei primi quattro mesi dell'anno i 786 milioni di euro con una crescita del 18% rispetto allo stesso periodo del 2011.