Maggiore dialogo per incrementare le fonti rinnovabili

Energie rinnovabili di Marco Zibetti
Positivo l’esito del convegno organizzato dalla società eolica Maestrale Green Energy, con la collaborazione di APER, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili

Palazzo Rospigliosi Pallavicini di Roma ha ospitato lo scorso 28 gennaio il convegno su “Energie rinnovabili in un’economia globale: motori di sviluppo e di vantaggio sociale”. Organizzato dalla società eolica Maestrale Green Energy, con la collaborazione di APER (l’Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili), il convegno ha trattato i temi di maggiore attualità legati a queste fonti energetiche: vantaggi e attrattività imprenditoriale; costi e benefici; effetti della crisi all’interno di questo comparto; rinnovabili e sud del mondo; energia e territorio; banche e ambiente.

Dall'importanza di incontri come quello di ieri, in cui si creano opportunità di dialogo tra imprese, governo, investitori e associazioni, l'obiettivo di far diventare le rinnovabili elemento di sistema e non solo di disturbo appare raggiungibile” afferma Carlo Durante, moderatore del convegno e amministratore delegato della società eolica Maestrale Green Energy.

A margine dell’incontro, Maestrale Green Energy ha comunicato che su una pipeline di complessivi 1750 MW posseduta da Theolia in Europa, il mercato italiano - rappresentato dalla stessa Maestrale Green Energy - detiene una quota di 450 MW (il 26% del totale), di cui circa 150 MW verranno realizzati entro il 2011. Nel medio periodo, l’Italia è perciò destinata a diventare il mercato portante di Theolia.

Raggiungere il target indicato dalla Commissione europea significa per l’Italia raddoppiare in 10 anni la potenza rinnovabile installata nel nostro Paese. Significa investire più di 60 miliardi nella produzione di FER, aprendo così la strada ad una nuova prospettiva economica – sostiene Roberto Longo, presidente di APER -. I presupposti ci sono tutti: la disponibilità delle fonti da un lato, un’adeguata struttura economica di incentivazione (seppur migliorabile per essere più affidabile nel tempo) dall’alto, insieme ad una forte volontà imprenditoriale di raggiungere gli obiettivi europei. Se a questo riuscissimo ad aggiungere il potenziamento e l’ammodernamento delle rete ed un corpo normativo chiaro che definisca i poteri di Stato, Regioni ed Enti Locali, gli obiettivi che ad oggi ci sembrano ancora ambiziosi, sarebbero raggiunti e probabilmente superati con un evidente vantaggio oltre che economico, sociale e ambientale”.

"È necessario recuperare un approccio etico anche in questi settori che guardano al futuro per finanziare il lavoro e l'avvenire delle nuove generazioni. Bisogna dare un segnale al mondo e noi lo facciamo attraverso la via italiana al microcredito che offre la possibilità per un ritorno all'economia sociale e di mercato per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Uno dei nostri obiettivi è quello di portare energia dove non c'è attraverso la cooperazione internazionale e la banca mondiale. Attraverso gli investimenti sulla persona che garantiscono il successo delle imprese". Lo ha affermato l'onorevole Mario Baccini, presidente del Comitato nazionale per il microcredito durante il convegno sulle energie rinnovabili.

La diffusione delle fonti rinnovabili, resa obbligatoria dalle scelte comunitarie, deve fare i conti con, ed essere guidata da, un corretto calcolo dei costi e dei benefici – commenta Carlo Stagnaro, dell’Istituto Bruno Leoni -. In parte, l'aumento della quota di energia sussidiata può creare problemi al gioco concorrenziale. Inoltre, sussidi eccessivamente alti potrebbero determinare uno sviluppo incoerente del settore. E' dunque importante ripensare i percorsi regolatori e autorizzativi in modo da moderare il "rischio paese", e consentirci di riallineare gli incentivi a quelli europei, anche nell'ottica di avviare un serio confronto industriale e competitivo tra le imprese che producono energia verde”.

"Acea aspira a produrre entro il 2020 il 10% della produzione di elettricità da fonti rinnovabili". E’ quanto ha dichiarato il presidente di Acea - Giancarlo Cremonesi. "Lo sviluppo delle fonti rinnovabili deve saper coniugare il rapporto costi benefici, ma rappresenta comunque una risorsa fondamentale per l’ambiente, anche per il turismo. L’obiettivo da raggiungere nel 2020 e' quello di rendere il costo delle rinnovabili compatibile con quello delle energie tradizionali: solo impiegando bene tecnologia e ricerca è possibile raggiungere gli obiettivi europei in pochi anni e rendere i costi delle energie pulite competitivi con quelli delle fonti tradizionali. Altro punto fondamentale e' quello di rendere più costruttivo il rapporto col Governo e con il legislatore per avere un quadro normativo più chiaro e più semplice".

Per fare in modo che la grande mole di investimenti messa in campo contribuisca ad uno sviluppo armonico del sistema elettrico nazionale - hanno commentato i tecnici di Terna - è necessario che vengano applicate le norme esistenti – in particolare lo strumento dell’”autorizzazione unica” previsto dalla legge 387/03 -  e che il sistema, con tutti i suoi attori industriali e amministrativi, sostenga lo sforzo di chi vuole fare veramente gli impianti, modernizzando in modo efficiente il sistema. Oggi, solo al Sud, ci sono richieste di connessione di impianti rinnovabili alla rete nazionale per oltre 100.000 MW (82.000 MW eolico, 14.000 MW solare, resto altre fonti) a fronte di un potenziale massimo che, nel caso dell’eolico, gli stessi operatori (Anev) stabiliscono a 16.000 MW entro il 2020. Per garantire uno sviluppo ordinato delle rinnovabili è, quindi, essenziale trovare una soluzione, concordata con il regolatore, per contrastare facili speculazioni ed eliminare le richieste di carta che intasano le procedure autorizzative e prenotano a vuoto capacità di rete per i prossimi anni. In tal senso continua il dialogo assiduo tra Terna, Aper e le altre associazioni per trovare soluzioni condivise ed efficaci”.

Economia globale” significa “Fare locale”. Il 28 gennaio scorso ha avuto luogo il convegno “Energie rinnovabili in un’economia globale: motori di sviluppo e di vantaggio sociale”. Un appuntamento che ho dovuto declinare per i miei impegni istituzionali alla Camera dei Deputati, ma che ho seguito con attenzione nei suoi sviluppi che mi sono stati riportati – ha dichiarato Francesco Aracri, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera. “Energia ed economia rappresentano il futuro della nostra Italia, che non deve copiare nessuno quanto a capacità di innovazione e di risparmio: la crisi finanziaria,  da cui siamo usciti meglio degli altri Paesi, è nel segno infatti di questi due aspetti. Il mio impegno per l’ambiente è proprio rivolto a valorizzare e portare alla luce  queste qualità nostrane ancora troppo nascoste. Per questo occorrono più convegni sul “fare energia e farla bene”, per la salute dell’ambiente e per la nostra. Mi auguro che sempre più Paesi siano impegnati sui temi ambientali nei propri territori, perché casa nostra sia già un mondo più pulito”.

Non dimentichiamoci – interviene Nino Frosio, fondatore del progetto SPESche l’energia, oltre a rappresentare un’indiscussa opportunità economica, porta con sé un vantaggio sociale di grandissimo impatto, perché in grado di generare sviluppo e benessere. Da questa consapevolezza è nata in APER la volontà di mettere a disposizione delle organizzazioni umanitarie le competenze professionali dei propri associati per valutare quei progetti che si prefiggono l’obiettivo di sviluppare impianti di produzione di energia rinnovabile nei PVS”.

I territori non percepiscono i vantaggi economici che l'adozione di politiche incentivanti verso le energie rinnovabili offrono ai cittadine e alle imprese locali. Ciò accade perchè società multinazionali, con tecnologia estera, e magari con finanza straniera, realizzano impianti energetici di grandi dimensioni, lasciando al territorio solo un pò di royalties e l’assunzione di poche unità lavorative necessarie alle fasi di istallazione e manutenzione – ricorda Sebastiano Cami, amministratore unico di Gea Faber.

L’Agroenergia o Bioenergia, al contrario, se parte dalla produzione delle materie biocombustibili sul territorio, è in grado di generare ampie ricadute, non solo ambientali, ma soprattutto economiche sul territorio che le ha generate. Con il DAET, Distretto Agricolo Energetico Territoriale, possiamo programmare su un determinato territorio la produzione, la trasformazione e il consumo di energia rinnovabile da fonti agroforestali, sia da colture dedicate che da prodotti residuali. Questo modello, vincitore del premio SEE AWARDS 2009 nell’ambito della “The European Union Sustainable Energy Week (EUSEW)” come miglior progetto europeo nella categoria Comunità Sostenibili, prevede che più del 50% dell'intero fatturato generato venga pagato realmente ai produttori di combustibile intesi come “intera filiera produttrice”. Il DAET permette inoltre di offrire reali risparmi energetici, soprattutto termici, agli utilizzatori finali. Poiché “Kyoto” si raggiunge solo con l'utilizzo di mix energetici con più attenzione al termico (caldo e/o freddo). Una migliore certezza normativa permetterebbe inoltre a strumenti di incentivazione (certificati bianchi, crediti di carbonio, progetti di efficienza energetica) già esistenti di generare il beneficio atteso”.

Paola Restano Cassulini, responsabile dell’Area Mercato Aziende, ha spiegato perché Banca Popolare di Milano è impegnata nello sviluppo delle energie rinnovabili. L’interesse della Banca è collegabile alla sua storia, che la vede da sempre impegnata ad assumere comportamenti responsabili e sostenibili, a coniugare nella attività economica la dimensione sociale ed ambientale. La Banca, una delle prime che nel 2007 ha aderito alla convenzione con il Gestore dei Servizi Energetici, ha predisposto uno specifico pacchetto dedicato alle aziende, alle persone ed ai condomini che intendono realizzare investimenti nelle energie rinnovabili. Si tratta di una serie di finanziamenti non assistiti da ipoteche, che consentono di coprire fino al 100% del valore dell’impianto, con condizioni economiche vantaggiose, la cui durata può essere fino a 15 anni. Tali finanziamenti permettono di utilizzare gli incentivi per la copertura o l’abbattimento della rata di rimborso del prestito.

"Il ruolo di Aper e delle altre associazioni di categoria è determinante nell’elaborazione da parte del Governo di una strategia energetica condivisa – sottolinea Stefano Saglia, sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico con delega all’energia -. Le fonti rinnovabili, infatti, sono per noi un driver di uscita dalla crisi attraverso investimenti e creazione di nuovi posti di lavoro. Al tempo stesso c’è bisogno di una graduale riduzione degli incentivi (a carico delle bollette dei consumatori) che vada di pari passo con la riduzione dei costi degli impianti. Una soluzione in questo senso va concordata con le associazioni che, attraverso un contatto costante con il mondo accademico, dovrebbero puntare al superamento del gap tecnologico nei settori rilevanti".


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