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Manovra bis: gli Architetti rispondono alle osservazioni dell’Antitrust

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Al centro del dibattito tra l’Autorità per la Concorrenza e il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, le tariffe e il tirocinio post laurea


"Ricordiamo all'Autorità per la Concorrenza che il riferimento tariffario senza minimi, posto in relazione alle prestazioni di cui ha diritto il committente, rappresenta una garanzia della qualità e della completezza della prestazione professionale. Proprio l'asimmetria informativa propria delle professioni ad alto contenuto tecnico rende necessaria una chiara spiegazione della prestazione ed un riferimento agli standard di costo, sulle quali può avvenire la contrattazione".

Lo sottolinea  il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in merito alle osservazioni fatte dall'Antitrust sulle parti del decreto riguardanti le professioni regolamentate.

"Così avviene in tutta Europa al fine di evitare fenomeni di dumping e un abbassamento drastico delle prestazioni professionali che metterebbero a rischio la sicurezza dei cittadini e dell'ambiente. Tale garanzia, infatti,  è tanto più indispensabile tenendo conto del fatto che l'utente della prestazione non coincide, se non raramente, con il committente".

Quanto poi alla possibilità di lauree da conseguire contemporaneamente all'esame di stato, il Consiglio Nazionale sottolinea come "ciò andrebbe in senso opposto agli standard europei. In  tutti i paesi della UE è, infatti, richiesto un tirocinio professionalizzante dopo il corso di laurea che ha finalità di formazione profonda ma generale: ed è proprio per questa ragione che gli architetti italiani chiedono l'istituzione della formazione professionale permanente.

La possibilità del tirocinio durante gli studi universitari è impossibile considerata la giusta necessità di frequenza full time dei corsi. Se l'obiettivo è quello di ridurre il tempo della formazione e anticipare l'ingresso nel mercato del lavoro è necessario allora intervenire sul fatto che a troppi studenti è concesso di terminare l'università con anni di ritardo".