La stretta creditizia e le difficoltà di spesa della fascia media e medio bassa della popolazione hanno di fatto ridotto il potere d’acquisto anche nel settore immobiliare.
Con lo stipendio medio di oggi si acquistano circa 15 mq in meno rispetto a dieci anni fa. Scendono gli acquisti di immigrati e giovani coppie per la prima casa con una bassa percentuale di liquidità. L’effetto della discesa sui tassi di interesse viene attenuato dalla politica restrittiva delle banche.
Nel segmento immobiliare la discesa dei prezzi delle case in Italia, già annunciata nel primo trimestre 2008 si è materializzata dopo l’estate con un decremento medio nominale del 8,8%; da settembre a oggi i prezzi delle abitazioni sono però scesi meno di quanto ci si potesse aspettare, dato il calo di domanda, infatti negli ultimi 5 mesi la discesa è stata di circa 2 punti percentuali.
La ciclicità del mercato, unitamente al peggioramento del contesto economico, ha evidenziato un mercato immobiliare a due velocità: da una parte la provincia che soffre particolarmente questa congiuntura a causa di anni di forte crescita dell’off erta di nuove costruzioni e dall’altra il mercato dei comuni capoluogo che si è mantenuto stabile e non particolarmente influenzato da vasti progetti urbanistici a finalità residenziale.