Il settore immobiliare non residenziale conferma la sua tendenza positiva: per il quinto trimestre consecutivo, le compravendite sono in aumento, con un rialzo significativo in quasi tutti i comparti. Solo il segmento degli uffici mostra un rallentamento, in particolare nelle grandi città. Scopriamo insieme i dettagli di questo scenario in evoluzione.
Nel 2024, il mercato degli immobili non residenziali ha registrato una crescita del 28% rispetto all'anno precedente, con oltre 91.000 transazioni concluse. I dati più recenti, disponibili nel report dell’Agenzia delle Entrate, evidenziano incrementi in diversi settori: il comparto terziario-commerciale e quello produttivo hanno segnato un lieve aumento, rispettivamente dell’1,9% e dell’1,1%, mentre il settore agricolo ha registrato un progresso più marcato (+5%). Ancora più significativo il dato relativo agli immobili classificati nella categoria catastale “Altro”, che hanno visto un incremento superiore.
Uffici in calo, ma con eccezioni locali
Se il mercato immobiliare nel suo complesso cresce, il settore degli uffici mostra una flessione del 2,3% su scala nazionale. Tuttavia, l’andamento è eterogeneo: mentre nel Nord Est gli scambi restano stabili (+1,4%) e al Sud si registra un aumento del 15%, nelle Isole il calo è più marcato (-18%). Nelle città capoluogo, le transazioni hanno subito una riduzione media del 9%, con Roma, Palermo e Bologna che hanno registrato un crollo delle compravendite. In controtendenza Torino, che invece ha segnato un incremento del 47%. Anche la superficietotale degli uffici scambiati ha seguito un trend simile, con una diminuzione del 5,5% a livello nazionale e una contrazione del 15% nei capoluoghi.
Negozi in ripresa, ma con qualche eccezione
Il segmento commerciale ha visto una crescita complessiva del 3,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un incremento diffuso su quasi tutto il territorio nazionale. Il Nord Est guida la ripresa con un +8%, seguito dal Sud e dal Nord Ovest (+4,5%) e dalle Isole (+2,3%). Fa eccezione il Centro Italia, dove il numero delle transazioni è calato dell’1,3%. Tra le grandi città, Roma ha registrato una battuta d’arresto (-12,6%), così come Genova (-4%), mentre Torino si distingue con un aumento del 30%. Anche la superficie totale dei negozi scambiati è salita del 2,5%, con un leggero calo nelle metropoli (-2,6%), dovuto soprattutto alla contrazione registrata a Roma e Milano.
Settore produttivo stabile, con crescita in alcune province
Le compravendite di immobili destinati alla produzione industriale hanno segnato un incremento dell’1,1%, con circa 5.000 unità scambiate. Il Nord Ovest e il Sud hanno trainato la crescita con un aumento del 7%, compensando le flessioni registrate nel Centro (-8,8%) e nelle Isole (-13,1%).
Tra le province più dinamiche spiccano Padova, con un balzo del 40% rispetto al quarto trimestre del 2023, Torino e Treviso, entrambe con un incremento superiore al 25%. Di contro, flessioni più o meno marcate si sono osservate a Bergamo, Bologna, Brescia, Vicenza, Milano e Roma.
Conclusione
Il mercato immobiliare non residenziale chiude il 2024 con un trend positivo, confermando una crescita generalizzata nei principali comparti, fatta eccezione per gli uffici, che mostrano segnali di rallentamento nelle città capoluogo. Le compravendite di negozi registrano un aumento quasi ovunque, ad eccezione del Centro Italia, dove Roma segna una forte contrazione. Il settore produttivo si distingue per un andamento più variegato, con aree in forte espansione e altre in calo. Un quadro complesso, ma nel complesso in crescita.