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Mercato residenziale: il primo trimestre ‘contagiato’ dal Coronavirus

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Mercato residenziale: il primo trimestre ‘contagiato’ dal Coronavirus
Nei primi due mesi del 2020, prima del lockdown, gli scambi di abitazioni erano ancora in aumento, seppur in maniera rallentata. Ecco cos’è successo dopo

Sono finalmente disponibili i primi dati relativi al 2020 del settore residenziale del mercato immobiliare. Erano particolarmente attesi perché, riguardando il primo trimestre dell’anno, cominciano a misurare gli effetti del Coronavirus. Vediamo com’è andata.

Si registra uno shock negativo e generalizzato, con un calo delle compravendite delle abitazioni pari al 15,5%. Questo evidenzia l’analisi contenuta nelle Statistiche trimestrali a cura dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.

Da Nord a Sud, la diminuzione colpisce tutte le aree territoriali del Paese, con minime differenze, e fa registrare oltre 14mila transazioni in meno rispetto allo stesso trimestre del 2019. Si arresta bruscamente, dunque, la crescita delle compravendite di abitazioni in atto dal 2014.

I numeri prima e dopo il Coronavirus

Per comprendere meglio la dinamica del mercato, va sottolineato che nei primi mesi del 2020, prima del lockdown, gli scambi di abitazioni erano ancora in aumento, seppur in maniera rallentata. È nel mese di marzo che lo shock mostra tutto il suo l’impatto: la crisi ha colpito diffusamente le regioni italiane e in modo simmetrico i capoluoghi e i Comuni non capoluogo.

Le ragioni di una così marcata flessione sono certamente conseguenza diretta dell’adozione, da marzo 2020, delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid-19, che hanno ridotto drasticamente gli spostamenti e le attività. Gli effetti economici e i riflessi sul mercato immobiliare saranno pienamente valutabili solo nei prossimi trimestri.

Va considerato, quindi, il carattere “provvisorio” dei dati di questo trimestre: è possibile, infatti, che alcune compravendite siano state presentate oltre i tempi previsti per la trascrizione (30 giorni dal momento della sottoscrizione del rogito), seppure per quantità residuali che non modificano le tendenze fin qui rilevate. I dati definitivi verranno resi disponibili con la pubblicazione della statistica relativa all’ultimo trimestre dell’anno, con riferimento all’anno precedente.

Le abitazioni nelle grandi città

Si allineano al dato nazionale anche i numeri che arrivano dalle otto principali città italiane, rilevando in modo uniforme un calo complessivo del -15,8%. Il risultato negativo è più evidente a Milano, Napoli e Genova, che fanno registrare una perdita di poco inferiore al 20%. A Roma e Firenze, invece, la variazione tendenziale negativa, sia pure sotto la media, accentua quella già registrata nel IV trimestre del 2019. Più contenuto il calo delle compravendite a Palermo e Bologna.

Quanto alle superfici compravendute, si evidenzia un brusco calo (anche questo piuttosto generalizzato) per i tagli “medi”: - 19, 1% per le abitazioni tra gli 85 e 115 mq.

Segno meno anche per cantine e soffitte

Per il segmento dei depositi pertinenziali, costituito principalmente da cantine e soffitte, il tasso tendenziale è pari a -14,4%: un’inversione di tendenza rispetto al +4,2% registrato nel trimestre precedente. Il segno negativo risulta più marcato nei Comuni non capoluogo, con un’incidenza maggiore nelle Isole.

Box e posti auto

Se il mercato di box e posti auto aveva chiuso il 2019 con un tasso sostanzialmente stabile (-0,1% nell’ultimo trimestre), l’inizio del nuovo anno comincia con un pesante segno negativo (-16,6%). Si registrano ovunque valori al ribasso: dal -14,5% del Nord Est al -17,7% del Centro. La situazione sembra persino aggravarsi nelle grandi città, dove il calo nel complesso sfiora il 20% e lo supera nei due mercati principali di Roma (-20,3%) e Milano (-22,7%).