Promuovere politiche di inclusione, protezione sociale e sostegno nei confronti delle fasce deboli della popolazione. Ampliare il sistema di aiuto ed assistenza delle persone in condizione di difficoltà (disabilità gravi, povertà, etc), ma anche incentivare le assunzioni attraverso sgravi fiscali, contributivi e l’ulteriore riduzione del cuneo fiscale. E ancora, razionalizzare la spesa pubblica, identificando nel contempo gli ambiti strategici di intervento pubblico e privato. Sono solo alcune delle “Idee per la modernizzazione del Paese” presentate a Roma nel corso di una conferenza organizzata dal Comitato Unitario delle professioni e dalla Rete delle Professioni tecniche riuniti nell’Alleanza “Professionisti per l’Italia”.
Idee che spaziano dalla giustizia al fisco alla salute e non trascurano la richiesta di una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini e di avere un Governo del Paese attento agli investimenti pubblici e alla formazione dei futuri talenti. Il manifesto discusso dai rappresentanti degli Ordini e dei Collegi professionali insieme ai vertici delle Casse di previdenza autonome (Adepp) non contiene proposte politiche o rivendicazioni per i professionisti, ma più semplicemente delle idee concrete e sostenibili da affidare al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con la richiesta di consegnarle alle forze politiche che il 4 marzo 2018 avranno ottenuto dagli italiani il maggior consenso e quindi saranno chiamate a guidare il Paese nei prossimi anni.
La conferenza di Roma è stata anche l’occasione per riaffermare la disponibilità delle Categorie a dare un contributo tecnico per facilitare l’attuazione delle idee contenute del Manifesto all’indomani delle elezioni.
“L’alleanza”, spiegano gli ideatori della manifestazione, Marina Calderone e Armando Zambrano, “ha ben chiare le criticità del Paese e le sfide da affrontare per migliorare la società di oggi. Il tasso di disoccupazione vicino all’11%, il vasto numero di giovani scoraggiati, sia nel cercare lavoro, sia nell’intraprendere un percorso formativo, il gap di crescita tra il Nord ed il Sud del Paese e tra l’occupazione maschile e femminile, la flessione degli investimenti, che negli ultimi 9 anni ha superato il 20%, rappresentano solo una parte delle questioni ineludibili verso le quali la società civile, in tutte le sue componenti, deve prendere coscienza e le forze politiche devono esprimersi. A fronte di queste problematiche, siamo consapevoli e certi che il Paese abbia a disposizione competenze, capacità progettuali e risorse in grado di rimettere in moto la ripresa. Le professioni sono anche tutto questo”.
L’Italia che gli oltre due milioni di professionisti rappresentati dall’Alleanza vogliono costruire è, quindi, quella in cui ogni cittadino o impresa si possa confrontare con una Pubblica Amministrazione più rapida ed efficiente, con regole semplici ed efficaci che consentano di accrescere l’occupazione e orientare il welfare verso una platea più ampia di soggetti, con una politica economica orientata a realizzare infrastrutture materiali e immateriali più moderne e sostenibili.