Le grandi città rappresentano il cuore del comparto immobiliare italiano. È perciò interessante capire come sta andando il mercato dei mutui in questi centri. Prendiamo in esame i dati del 2021.
Il numero degli immobili ipotecati con ubicazione nelle metropoli e il capitale a essi associato sono aumentati di oltre il 30% rispetto al difficile anno precedente. Lo si ricava dal Rapporto sui Mutui ipotecari. La pubblicazione, giunta alla sua quinta edizione, chiude il ciclo delle monografie che ogni anno l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate dedica all’analisi consuntiva dei vari aspetti del mercato immobiliare, in questo caso esaminando in profondità le caratteristiche, la provenienza e la destinazione del credito ipotecario.
Ampio spazio, tra le altre cose, viene dedicato ai dati territoriali, e in particolare a quelli riferiti alle metropoli. Da questi ultimi emerge che sul totale del capitale finanziato nel 2021, oltre 24 miliardi, pari al 24% circa, provengono da atti in cui le unità immobiliari concesse a garanzia del credito sono ubicate nelle otto maggiori città per popolazione.
Tale percentuale risulta quasi doppia rispetto a quella che riguarda il numero di unità immobiliari ipotecate (12,7%). Circa il 18% del capitale nazionale è riconducibile a immobili ubicati a Roma (10,1%) e Milano (8,1%), una quota simile a quella riscontrata nei due anni precedenti.
Per l’insieme delle otto città, nel 2021, si osserva, come per il dato nazionale, un forte incremento, sia in termini di immobili (+34,3%) che di capitale (+33,8%), ma in entrambi i casi in misura più accentuata rispetto all’intero Paese. Particolarmente dinamico è risultato il mercato ipotecario a Torino, dove rispetto al 2020 il numero di immobili coinvolti è aumentato di oltre il 50%, cui è corrisposta una crescita del capitale erogato intorno al 60%. Un’espansione dei finanziamenti analoga si è registrata a Roma, per un ammontare complessivo, nel 2021, superiore ai 10 miliardi di euro.
Ulteriori dati dal Rapporto sui mutui
Rispetto alle fonti di finanziamento, il Rapporto evidenzia che il capitale di debito associato ad atti residenziali (costituiti cioè da una sola unità immobiliare del settore residenziale, eventualmente combinata con terreni e al massimo tre pertinenze) è superiore al dato Italia (48,1%), a eccezione di Milano, dove questa percentuale si attesta attorno al 45%. A Palermo sfiora il 90%. In totale, per le otto città, la percentuale complessiva supera il 50%.
Analizzando la destinazione dei finanziamenti con ipoteche, risulta che nelle grandi città il capitale 'estratto' dagli immobili torna per il 50% circa sul mercato immobiliare, quota superiore a quella che si osserva a livello nazionale, pari a poco meno del 46%. Nel dettaglio delle singole realtà, Palermo e Genova sono le città in cui il peso del capitale destinato al mercato A è maggiore (più del 70% del totale), mentre a Roma e a Milano si registra il dato più basso (circa il 45%), in linea con la media nazionale.
In termini di variazioni, nel 2021 rispetto al 2020, nel complesso delle grandi città si osserva una crescita superiore (+20%) rispetto al dato nazionale (+16,2%) per il mercato C, nonostante il segno negativo nelle città di Milano e di Bologna. Nel mercato A soltanto Roma, che pure rappresenta l’ambito locale più importante per volume, ha registrato una performance superiore (+40%) a quella della media del Paese (+36%). Lo scarto tra le variazioni è più evidente nei restanti mercati per i risultati negativi registrati nelle due città principali.