Qual è la durata media dei mutui accesi dagli italiani? E a quanto ammonta l’importo medio del mutuo? Sono solo due delle domande a cui risponde l’interessante analisi che vi proponiamo di seguito.
Kìron Partner SpA, Gruppo Tecnocasa, ha effettuato una fotografia il più completa e chiara possibile del settore ipotecario, prendendo in considerazione diversi indici.
L’acquisto della prima casa è la motivazione principale per la quale si sottoscrive un mutuo e rappresenta il 92,6% del totale delle richieste. Chi opta per la sostituzioneo la surroga rappresenta il 3,5%. Le operazioni di consolidamento dei debiti costituiscono lo 0,5%. Chi invece fa ricorso al finanziamento per ottenere maggiore liquidità, per motivazioni diverse da quelle dell’acquisto dell’abitazione a fronte di garanzie patrimoniali, rappresenta lo 0,8% del totale. E’ pari allo 0,5% la percentuale di coloro che accendono un mutuo per costruire o ristrutturare la propria abitazione. Interessante analizzare anche quanti scelgono un finanziamento per l’acquisto della seconda casa, che costituiscono il 2,2%.
Rispetto al 2020 rileviamo una crescita per l’acquisto della prima casa del +4,0% e un calo per consolidamento del -0,4%, sostituzione e surroga del -3,2%; pressoché invariate le altre finalità.
Quali sono i tassi più scelti?
Le dinamiche degli indici di riferimento evidenziano tassi che hanno raggiunto nuovamente valori storicamente minimi e un costo del prodotto (spread) medio più contenuto rispetto agli anni passati. In questo periodo il 91,3% dei mutuatari ha optato per un prodotto a Tasso Fisso. La seconda scelta è stata quella per il prodotto a Tasso Variabile con il 6,6% delle preferenze.
Rispetto al periodo precedente rileviamo una crescita per i prodotti a tasso fisso del +4,6% e un calo per i prodotti a tasso variabile con CAP del -3,4%; pessoché invariati gli altri prodotti.
- Tasso variabile: rata collegata nel tempo ad un tasso di riferimento (Euribor o BCE), che ad ogni variazione positiva o negativa ne aumenta o diminuisce la rata.
- Tasso variabile con CAP: tasso variabile puro con l’opzione di avere un tetto massimo da non superare.
- Tasso fisso: rata invariata in quanto il tasso è definito nel momento della sottoscrizione in funzione del parametro di riferimento (EurIRS).
- Tasso misto: mutuo flessibile con la possibilità di passare da una rata a tasso fisso ad una a tasso variabile o viceversa.
Quanto dura mediamente il mutuo?
A livello nazionale la durata media del mutuo è di 25,2 anni, mentre nel 2021 era pari a 24,8 anni.
Segmentando per fasce di durata, emerge che il 43,8% dei mutui ha una durata compresa tra 26 e 30 anni.
Il 30,7% si colloca nella fascia 21-25 anni.
Il 9,0% rientra nella fascia 10-15 anni.
I prestiti ipotecari di durata inferiore a 10 anni rappresentano solamente lo 0,1% del totale, a causa dei costi elevati della rata mensile.
Qual è l’importo medio del mutuo?
Nel 2021 l’importo medio di mutuo erogato sul territorio nazionale è stato pari a 115.600 euro, mentre nell’anno precedente ammontava a 114.100 euro.
Suddividendo il campione per fasce di erogato, si nota come la ripartizione sia più sbilanciata verso importi di medio-bassa entità.
Il 41,3% dei mutui erogati, infatti, ha un importo appartenente alla fascia ≥ 50.000 e < 100.000 €.
Il 35,4% dei mutuatari ha ottenuto un finanziamento da 100.000 € a 150.000 €.
Il 12,6%, invece, si colloca nella fascia successiva, ≥ 150.000 e < 200.000 €.
La percentuale dei mutui che superano i 200.000 € è pari a 6,4%.