Quanti sono stati i mutui accesi nel corso del 2023? È solo una delle domande a cui risponde un report dell’OMI, l’Osservatorio del Mercato Immobiliare in seno all’Agenzia delle Entrate. Vi presentiamo i dati più interessanti.
In totale sono stati sottoscritti 330 mila atti di mutuo ipotecario. Il rapporto analizza tutte le principali variabili, ossia le unità immobiliari ipotecate, il capitale erogato, i tassi di interesse applicati e la durata media del finanziamento.
Sono stati ipotecati oltre 730 mila immobili, grazie ai quali sono stati finanziati mutui per 90 miliardi di euro, cifra che equivale al 4,2% del pil italiano dello stesso anno. Rispetto al 2022, c’è una contrazione del numero di immobili ipotecati, che sfiora il 25%. Il capitale finanziato diminuisce anch’esso del 12%.
I tassi di interesse medi sono superiori al 4% nelle tipologie di atti residenziali e superiori al 5% nel settore non residenziale. Inoltre, i mutui in cui si ipotecano abitazioni e pertinenze hanno durate medie superiori rispetto ai mutui in cui si ipotecano immobili del settore non residenziale.
Un sottogruppo degli immobili ipotecati del tipo “Res”, quelli effettuati da parte di persone fisiche, è oggetto di approfondimento nelle statistiche trimestrali dell'Omi, da cui nei primi due trimestri del 2024 emergono segnali di riduzione dei tassi di interesse al di sotto del 4%. L'analisi è limitata ai mutui di questo sottogruppo del residenziale.
Tutte le tipologie di mutuo ipotecario ottenute nel 2023
Il rapporto, in un capitolo dedicato, offre una classificazione degli atti di mutuo sulla base della diversa combinazione degli immobili ipotecati in uno stesso atto. Gli immobili vengono raggruppati in quattro tipi di atti residenziali e sei tipologie riguardanti il mercato del non residenziale.
Il 90% degli immobili ipotecati fa parte dei quattro gruppi di atti di mutuo residenziale.
Oltre 480 mila abitazioni sono state messe ad ipoteca di un mutuo per acquistare altre abitazioni con relative pertinenze e terreni. Si tratta degli atti di “tipo residenziale” (Res), che rappresentano il 66%, la quota maggiore di tutti gli immobili ipotecati. Gli immobili che rientrano nel gruppo “residenziale plurimo” sono quasi 38 mila e rappresentano una fetta del 5% del totale degli immobili ipotecati nel 2023. In questa categoria vengono ipotecate più abitazioni con le pertinenze e terreni, o una sola abitazione con più di tre pertinenze e terreni. Inoltre, ci sono 140 mila immobili che fanno parte del gruppo di “atti di tipo residenziale misto”, il 19% del totale. Si tratta degli atti in cui viene messa ad ipoteca almeno un’abitazione insieme ad immobili del settore non residenziale. Gli immobili ipotecati del gruppo “pertinenze” sono di numero esiguo, solo 583 immobili.
Il 10% degli immobili ipotecati fanno parte, invece, del mercato non residenziale. In particolare, sono 13 mila gli immobili del settore terziario commerciale che vengono ipotecati per accedere ai finanziamenti; gli immobili del settore produttivo, invece, sono solo 3 mila e quelli appartenenti al settore produttivo agricolo ammontano a 4 mila immobili. Vengono ipotecati ben 20 mila terreni e altrettanti immobili del gruppo “Atti misti senza il residenziale” ovvero atti in cui vengono ipotecati una combinazione di immobili facenti parte dei settori, produttivo, terziario-commerciale o altri immobili non residenziali. Poi c’è un ultimo gruppo residuale in cui confluiscono immobili con “altre destinazioni” e sono oltre 12 mila.
Nei mutui con ipoteca su abitazioni e pertinenze il capitale finanziato ammonta a quasi 35 miliardi di euro, questi registrano una contrazione del 29,7% rispetto all’anno precedente.
Dalla distribuzione per area geografica del numero di immobili ipotecati emerge una forte concentrazione nelle regioni settentrionali. Nelle regioni del Nord, infatti, si ipotecano un maggior numero di immobili, ben il 61% del totale italiano.
In tutte le aree del paese si registra un 2023 con generalizzata diminuzione dei volumi, sia dal punto di vista del numero di immobili ipotecati che dei relativi capitali finanziati, con le perdite massime rilevate nell’area del Centro, che vede diminuire il numero di immobili ipotecati del 27,7% e il capitale dei finanziamenti che si contrae del 13,3%.