Dal sole è possibile ricavare, sempre più, non solo energia pulita, ma anche posti di lavoro. E' quanto emerge dal rapporto 'Il valore dell'energia fotovoltaica in Italia', realizzato dal dipartimento di ingegneria elettrica dell'università di Padova, secondo cui saranno 19.551 i lavoratori impiegati, a vario titolo, nella costruzione di impianti fotovoltaici nel nostro Paese, con altri 729 addetti che si occuperanno della gestione degli impianti esistenti. La ricerca, condotta per Gifi (Gruppo imprese fotovoltaiche italiane), è stata coordinata da Arturo Lorenzoni, ordinario di Economia delle fonti di Energia all'ateneo padovano.
"Abbiamo realizzato - spiega a Lorenzoni a Labitalia, il canale multimediale dedicato al lavoro di Adnkronos - un'analisi generale dell'impatto dell'installazione del fotovoltaico sull'occupazione, basandoci su dati e studi effettuati per altri paesi europei, identificando un indice da associare alla potenza fotovoltaica installata. In particolare, ci siamo rifatti al caso tedesco, ritenendolo rappresentativo dell'impatto del fotovoltaico sull'occupazione anche nel nostro paese".
"E quindi - ha aggiunto - abbiamo fissato un indice di 35 posti di lavoro per Mw installato nella fase di investimento, e un posto di lavoro ogni 2 Mw installati per l'intera durata di vita degli impianti". Alla crescita degli impiegati nel fotovoltaico, corrisponde, secondo lo studio, la diminuzione di impiegati nel settore del gas. "La domanda in quuesto settore - spiega Lorenzoni - si contrae infatti a seguito della crescita del fotovoltaico".
Lo studio guarda oltre l'anno in corso, ipotizzando 22.160 occupati nella costruzione degli impianti nel 2011 (1.052 nella gestione e manutenzione), fino ad arrivare agli 83.679 addetti previsti nel 2020 (7.499 nella manutenzione).
Dati connessi al tasso di crescita dell'installato previsto dalla ricerca: +15,6 % circa all'anno, che porta a circa 15 Gw installati al 2020, in grado di produrre circa il 5% dei consumi elettrici attuali. Il tasso di crescita è sensibilmente inferiore a quello stimato da Epia per il mercato europeo (21 e 29% rispettivamente nei due scenari moderato e avanzato), ma ragionevole, secondo gli autori della ricerca, per il caso italiano.
Secondo Lorenzoni, il fotovoltaico "è una tecnologia giovane, e come tale deve essere sostenuta. E' vero che adesso gode di regimi di sostegno vantaggiosi, i cosiddetti incentivi, ma c'è anche da dire - avverte - che oggi sono meno costosi rispetto a 5-10 anni. E poi quale settore in Italia non gode di incentivi? A mio parere è necessario - conclude Lorenzoni - supportarla fino a quando non sarà 'matura' commercialmente e capace di 'camminare' sulle proprie gambe".