Il Consiglio Regionale delle Marche, nella seduta di martedì 10 giugno, ha approvato la legge regionale sull’edilizia sostenibile.
La proposta iniziale, stimolo per il raggiungimento di questa legge, è stata la proposta tipo elaborata dal gruppo di lavoro dell'Istituto per l'innovazione, la trasparenza degli appalti e la compatibilità ambientale.
Al termine dei lavori, come si legge in una nota dell’ufficio stampa della Regione, grande era la soddisfazione dell’Assessore regionale ai lavori pubblici, Gianluca Carrabs, che ha sottolineato con orgoglio il traguardo raggiunto dalla Regione.
“Le Marche, una delle prime Regioni d'Italia, dispongono ora di una normativa quadro per la regolamentazione e diffusione a tutto campo di un modo di progettare, costruire e abitare più attento alla qualità ambientale, al risparmio delle risorse in primo luogo energetiche, al comfort abitativo”.
Con questa nuova legge, prosegue Carrabas, “affrontiamo in maniera sistemica la promozione e lo sviluppo della sostenibilità edilizia attraverso una molteplicità di azioni, di cui la legge rappresenta il quadro generale, volte a favorire la realizzazione di interventi edilizi a elevata qualità ambientale ed energetica, e a definire le modalità di valutazione e certificazione della qualità stessa.
L'obiettivo di questa legge, dichiarato apertamente dagli addetti ai lavori, vuole essere la realizzazione di una politica ad ampio raggio sui temi della qualità dell'edilizia.
Per far sì che ciò possa accadere, si spera in una forte sinergia tra professionisti, imprese e pubblica amministrazione, al punto che è stato istituito uno sportello informativo sull'edilizia sostenibile.
La finalità è un approccio integrato non solo della progettazione ma anche della realizzazione che permetta un effettivo miglioramento delle condizioni di comfort ambientale degli edifici e insieme un miglioramento continuo delle prestazioni energetico ambientali degli stessi.
Così, tenendo ben presente l’obiettivo finale, i principali contenuti della legge regionale sull’edilizia sostenibile possono essere così riassunti:
• Definizione normativa di edilizia sostenibile;
• Sostenibilità ambientale negli strumenti urbanistici;
• Certificazione energetica e ambientale degli edifici quale strumento centrale di attuazione;
• Modifiche di calcolo dei parametri edilizi;
• Incentivi e agevolazioni economico-finanziarie.
L’Assessore si è fermato sulla significato di alcuni strumenti previsti dalla legge. “Con lo strumento della certificazione energetica e ambientale degli edifici vogliamo cogliere l'occasione della grande attualità della tematica energetica conseguente alla attuazione della normativa statale e affrontare il tema a 360 gradi, ampliando i requisiti prestazionali energetici richiesti dalle norme nazionali a ulteriori fattori ambientali”.
Tenendo presente la finalità di giungere a un approccio integrato anche nella fase realizzativi, si offrono ai professionisti, alle imprese costruttrici e produttrici di materiali e componenti per l'edilizia concrete occasioni e incentivi all'innovazione.
La certificazione della qualità energetico-ambientale degli edifici, avendo un contenuto più ampio rispetto alla certificazione energetica derivante dalla normativa nazionale, ha natura volontaria e comprende al suo interno la certificazione energetica, proprio perchè contiene e amplia i requisiti richiesti dalla normativa statale.
“La Legge Regionale interpreta le istanze di una società in evoluzione verso un utilizzo consapevole delle risorse. L'edilizia impegna i 2/3 del budget energetico nazionale, sprecandolo in perdite energetiche che gli edifici quotidianamente disperdono. Incidendo sul risparmio energetico degli edifici si interviene sullo spreco, riducendo i consumi energetici e di conseguenza la spesa economica delle famiglie marchigiane. Gli edifici tradizionali impegnano venti litri di gasolio per metro quadrato, mentre le case in classe A un litro e mezzo, quelle in classe B tre litri e quelle in classe C sei litri, le passive zero litri o addirittura possono disporre di energia in eccesso e rivenderla. Questo è un esempio di come l'ecologia si coniuga con l'economia” conclude Carrabas.