Nuovo Superbonus: cosa ne pensano le imprese?

Ristrutturazioni di Marco Zibetti
Il Superbonus è stato prolungato ma verrà depotenziato negli anni. Anche il Bonus Facciate è stato ridimensionato. La posizione di Confartigianato

Il Ddl di Bilancio ha cambiato il volto del Superbonus per i prossimi anni. La detrazione per i lavori di riqualificazione energetica e miglioramento antisismico è infatti stata prolungata fino al 2025, ma con aliquote decrescenti (110% fino al 2023, 70% fino al 2024 e 65% fino al 2025) e ne beneficeranno solo i condomìni e gli edifici da 2 a 4 unità immobiliari. Anche il Bonus Facciate è stato prolungato fino a fine 2022, ma è stato ridimensionato (60%). Cosa pensano di queste novità le imprese? Leggiamo la voce di Confartigianato.

La posizione di Confartigianato

“Ci preoccupa il depotenziamento del superbonus 110% e dei bonus edilizia (compreso il bonus mobili) e riqualificazione energetica che emerge dalla manovra di bilancio, come pure la mancata proroga dello sconto in fattura e della cessione dei crediti diversi dal 110%. Eventuali ‘revisioni al ribasso’ di questi incentivi limiterebbero l’effetto anticiclico della misura stessa”, dichiara il Presidente, Marco Granelli, il quale sottolinea: “Proprio ora che il mercato riparte, i bonus edilizia sono le misure più utili per consolidare la ripresa delle attività produttive e dell’occupazione, soprattutto delle piccole imprese, e la riqualificazione del patrimonio edilizio in un’ottica di transizione green. Non si devono vanificare le aspettative e gli sforzi di imprese e consumatori che apprezzano e utilizzano questi strumenti. In questa fase così delicata della nostra economia, è infatti essenziale dare certezze agli imprenditori e ai cittadini nella programmazione degli interventi previsti”.


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