Le opere incompiute non sono solo simboli di inefficienza, ma vere e proprie ferite aperte per il nostro Paese. Ritardi, interruzioni e sprechi continuano a compromettere lo sviluppo, alimentando la sfiducia dei cittadini. Ma qualcosa sta cambiando. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha definito le nuove priorità per il 2025 e annuncia un piano di vigilanza straordinario, con l’obiettivo di riportare trasparenza, rigore e concretezza nei principali settori della spesa pubblica.
Nel mirino ci saranno in particolare i lavori pubblici bloccati o in forte ritardo, le carenze nei controlli da parte delle amministrazioni, e l’esecuzione degli appalti. “Abbiamo voluto concentrarci in modo particolare sulle opere bloccate o in ritardo - spiega il Presidente di Anac, Giuseppe Busìa -, così da far accelerare la realizzazione di quei lavori di cui si ha particolare bisogno, evitando sprechi inutili di denaro pubblico”.
Opere incompiute e ritardi nei lavori: ecco come vigilerà l’Anac
Sorveglianza rafforzata anche per settori strategici come sanità, dissesto idrogeologico, gestione rifiuti, edilizia pubblica, Pnrr, concessioni autostradali e contratti di servizi essenziali (pulizie, ristorazione, sanificazione, vigilanza, trasporti). Particolare attenzione sarà rivolta ai contratti assegnati in somma urgenza, agli affidamenti prorogati senza gara e ai casi in cui mancano verifiche sull’effettiva qualità delle prestazioni.
Focus anche su trasparenza e incompatibilità nelle nomine pubbliche, soprattutto nella sanità, e sulla corretta programmazione degli appalti da parte di centrali di committenza e soggetti aggregatori. Si punterà inoltre a verificare l’uso corretto delle piattaforme digitali di acquisto e la conformità ai requisiti tecnici definiti dall’AGID.
Il 2025 si prospetta come un anno cruciale: Anac alza il livello del controllo, con l’intento non solo di denunciare ciò che non funziona, ma di guidare un cambiamento reale. Perché ogni euro speso male è un’opportunità persa per tutti.