Pacchetto lavoro all’interno della manovra economica del governo

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Il Ministro del Lavoro Sacconi, nel corso di una conferenza stampa, ha presentato le manovre

Il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, Maurizio Sacconi, ha tenuto nel primo pomeriggio di oggi una conferenza stampa riguardante le misure per il “pacchetto lavoro” inserite nella manovra economica.

Tutte le misure, illustrate nel corso della conferenza, sono volte a incoraggiare la maggiore propensione delle imprese ad assumere e a promuovere l’agevole regolarizzazione dei rapporti di lavoro irregolari.

Il Ministro, comunque, prima ancora della conferenza stampa, in un documento disponibile on line, ha tracciato il profilo degli obiettivi delle norme che verranno proposte.

Un primo punto riguarda il tentativo di incoraggiare una maggiore propensione delle imprese ad assumere dipendenti attraverso la de-regolazione della gestione dei rapporti di lavoro.
Si punta, inoltre, a promuovere una agevole regolarizzazione di tutti quei rapporti di lavoro o spezzoni lavorativi che oggi sono quasi sempre irregolari.

Primo obiettivo: incoraggiare la maggiore propensione delle imprese ad assumere

Per raggiungere il primo dei due obiettivi si tenterà di porre in atto una semplificazione dei contratti di apprendistato attraverso la possibilità di una regolazione affidata agli accordi tra parti sociali e ai loro enti bilaterali nel caso di formazione esclusivamente aziendale.
Oltre a ciò si guarda a una semplificazione delle modalità di utilizzo dell’apprendistato di alta formazione con la possibilità di ricorso a questo strumento anche per i dottorati di ricerca in modo da incentivare il raccordo tra mondo del lavoro e università.

Si cercherà di giungere, anche, a una semplificazione del contratto a termine in relazione alla causale e alla possibilità di deroga dei vincoli vigenti sulla base di accordi di parti sociali. La semplificazione riguarderà anche l’orario lavorativo, sempre nel rispetto dei limiti posti dalle direttive europee e dalla legislazione di recepimento, incoraggiando, piuttosto, la contrattazione interna all’azienda.

Il Ministro ha proposto anche l’abrogazione dei libri matricola e dei libri paga, che verranno sostituiti da un più semplice “libro unico del lavoro”, oltre all’abrogazione dell’obbligo delle dimissioni volontarie su modulo del Ministero, all’abrogazione degli “indici di congruità” della manodopera ritenuta necessaria per ciascun prodotto e servizio e a quella del registro orario di lavoro dei lavoratori mobili dell’autotrasporto.

Infine, ulteriori semplificazioni: della denuncia assicurativa di soci, familiari e coadiuvanti, della dichiarazione di assunzione, degli obblighi connessi al collocamento obbligatorio, e della risoluzione delle controversie in materia di lavoro attraverso la conciliazione e l’arbitrato.

Secondo obiettivo: promuovere una agevole regolarizzazione di tutti i rapporti di lavoro

Per giungere a tale scopo, il Ministro ha parlato di superamento di ogni limite alla piena cumulabilità dei redditi da lavoro e da pensione, di semplice regolarizzazione dei lavori occasionali, di ripristino del lavoro intermittente al fine di regolarizzare gli spezzoni lavorativi nei servizi come la ristorazione, di revisione delle sanzioni relative al lavoro sommerso e all’abuso di straordinario, e di ripristino delle norme della Legge Biagi che consentono di adempiere alla quota per lavoratori diversamente abili attraverso l’appalto a cooperative sociali che occupano questi lavoratori.


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