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Pagamenti della pubblica amministrazione: i ritardi arrivano a 8 mesi di media

Lavori pubblici di
Nel solo periodo tra maggio e settembre 2011, rileva un'indagine Ance, il ritardo medio di pagamento alle imprese è aumentato del 40% rispetto al periodo precedente


Secondo i dati dell`indagine realizzata dall`Ance presso le imprese associate a settembre 2011, quasi la totalita` delle imprese di costruzioni che operano nel settore dei lavori pubblici subisce ritardi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione.

Negli ultimi anni, si e` registrato un costante allungamento dei tempi di pagamenti dei lavori, con un piu` significativo e rapido aumento nel biennio 2010-2011.

Nel secondo semestre 2011, i tempi medi di pagamento dei lavori pubblici hanno raggiunto gli 8 mesi (1 mese e mezzo in piu` rispetto al primo semestre). Il ritardo medio, infatti, e` di 159 giorni, 45 giorni in piu` rispetto a maggio 2011 (114 giorni).  Tra maggio e settembre, il ritardo medio e` quindi aumentato del 40%. Inoltre, le punte di ritardi continuano a superare i 24 mesi.

Il problema dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione e` sempre piu` diffuso ed interessa tutte le stazioni appaltanti. Mentre nelle precedenti indagini, le imprese di costruzioni segnalavano ritardi di pagamento solo per alcuni contratti, a settembre 2011, le imprese hanno indicato che la maggior parte dei contratti con le amministrazioni pubbliche sono soggetti a ritardo. Questa generalizzazione dei ritardati pagamenti obbliga le imprese di costruzioni a sospendere sempre piu` frequentemente i lavori in caso di ritardato pagamento.

Il Patto di Stabilita` Interno continua a rappresentare la causa prevalente di ritardo: e` il 66% delle imprese che ha partecipato all`indagine ad attribuire al Patto di stabilita` la ``colpa`` del mancato pagamento nei tempi stabiliti. L`indagine conferma inoltre il ruolo dell`inefficienza della Pubblica Amministrazione nell`allungamento dei tempi di pagamento, gia` evidenziato nelle precedenti indagini.

Occorre quindi da una parte modificare le regole del Patto di stabilita` per favorire il pagamento delle spese in conto capitale e dall`altra intervenire sul sistema sanzionatorio per incoraggiare le istituzioni a migliorare l`efficienza dei processi nel pagamento delle somme dovute per lavori.

In particolare, la nuova direttiva europea sui ritardati pagamenti va recepita al piu` presto in modo da adeguare una legislazione nazionale che, in materia di ritardati pagamenti della pubblica amministrazione nel settore dei lavori pubblici, risulta essere tra le meno severe d`Europa. I nostri principali partners europei, infatti, applicano sanzioni 3 a 4 volte piu` elevate per la P.A. in caso di ritardo nei pagamenti.

Per quanto riguarda il Patto di stabilita` interno, la soluzione deve essere ricercata nell`allentamento dei vincoli fissati per gli enti locali, attraverso una rivisitazione degli obiettivi assegnati ai vari comparti della Pubblica Amministrazione, e nella modifica strutturale delle regole del Patto a livello nazionale.

Nel 2010, l`irrigidimento del Patto di stabilita` ha provocato una riduzione di circa 7 miliardi di euro della spesa in conto capitale degli enti locali (-18,5%) rispetto all`anno precedente.

Dopo un`ulteriore stretta pari a circa 7,6 miliardi di euro nel 2011, rispetto al 2010, e` previsto un ulteriore irrigidimento del Patto di stabilita` interno per un importo pari a 9,2 miliardi di euro nel 2012 e a 32 miliardi di euro nel triennio 2012-2014.

In particolare, Regioni a statuto speciale e province autonome subiranno una forte stretta, per un importo pari a 4,9 miliardi di euro nel 2012 e a 15,3 miliardi di euro nel triennio. Le Regioni a statuto ordinario e le Province contribuiranno invece rispettivamente per 1,3 miliardi di euro e 0,75 miliardi di euro nel 2012 (5,5 e 2,75 miliardi di euro nel triennio).

Per i Comuni, l`introduzione dell`IMU, disposta con il decreto-legge ``Salva Italia``, portera` maggiori entrate per 2 miliardi di euro e compensera` sostanzialmente la stretta del Patto di stabilita` interno prevista nel 2012 (2,2 miliardi di euro). Pertanto, nel 2012, i Comuni avranno una capacita` di pagamento ed investimento in opere pubbliche sostanzialmente analoga a quella del 2011, quindi molto ridotta.

In sintesi, nel 2012, nonostante l`introduzione dell`IMU, si aggravera` ulteriormente la situazione di forte sofferenza nel mercato dei lavori pubblici commissionati dagli enti locali (Regioni, Province e Comuni).