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Pannelli solari più piccoli e colorati

Energie rinnovabili di
Gli ingegneri del Massachussets Institute of Technology potrebbero rivoluzionare il mercato del solare. Infatti, per aumentare l’efficienza e l’economicità sarebbe sufficiente creare pannelli di dimensioni più ridotte rispetto a quelle di oggi

Gli ingegneri del MITMassachussets Institute of Technology – con un’idea che ai più potrebbe apparire anche piuttosto basilare, potrebbero apportare un notevole passo in avanti nella ricerca e nello sviluppo dei sistemi per le energie rinnovabili.

Gli scienziati in questione, come riportato nell’ultimo numero della rivista Science, sono arrivati alla conclusione che per creare pannelli fotovoltaici più economici sarebbe sufficiente crearli di dimensioni più ridotte.
Infatti, gli ingegneri del Mit hanno trovato il modo di concentrare la luce solare che colpisce una superficie alle sue estremità, dove viene convertita in elettricità, ottenendo almeno dieci volte più energia.

I ricercatori hanno pensato di colorare opportunamente una lastra sottile di materiale plastico con due o tre tinte diverse; in tal modo, i colori assorbirebbero la luce in ingresso, essendo poi in grado di emetterla con una diversa lunghezza d’onda adatta a trasportarla fino alle estremità del pannello dove i semiconduttori normalmente usati per le cellule fotovoltaiche possono trasformare la luce in elettricità.

Una soluzioni molto simile a questa, fanno sapere, era già stata provata negli anni Settanta, ma in seguito abbandonata anche abbastanza velocemente a causa del fatto che gran parte della luce assorbita in entrata veniva poi dispersa, rendendo poco efficiente l’intero sistema.

Così, per la versione aggiornata del XXI secolo, gli ingegneri hanno usato una tecnologia già studiata e adottata per guidare la luce laser.
È stato Marc Baldo, figura di riferimento per l’intero progetto, a spiegare in poche parole la nuova scoperta del Mit.
“Il vantaggio è che si usano molte meno celle fotovoltaiche rispetto a un pannello tradizionale. Il concentratore è, infatti, spalmato su tutta la superficie, ma la cella solare è solo alle sue estremità. Questo permette di risparmiare molto economicamente, e di avere una maggiore efficienza, perché alle estremità è necessario solo un centesimo dei pannelli”.

Tale sistema, applicato e sperimentato su un prototipo, potrà essere applicato non solo ai pannelli di nuova e futura costruzione, ma anche a quelli già esistenti per aumentarne l’efficienza. Inoltre, nel momento in cui entrerà in commercio (cosa che si prevede potrà accadere nel giro di tre anni), potrà, senza particolare problemi, essere direttamente applicato a finestre e a tetti.