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Patente a crediti: come migliorarla? Parlano le imprese

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Patente a crediti: come migliorarla? Parlano le imprese
Confartigianato ha partecipato al tavolo tecnico volto alla definizione del decreto attuativo della patente a crediti. Ecco quali migliorie ha presentato

La patente a crediti può essere uno strumento valido, ma va migliorato. È ciò che pensano le imprese artigiane, rappresentate da Confartigianato. Quali sono le modifiche necessarie secondo la Confederazione? Andiamo a scoprirlo.
Confartigianato ha partecipato il 23 luglio, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, alla riunione finale del tavolo tecnico istituito con le parti sociali volto alla definizione del decreto attuativo della patente a crediti.
Il testo presentato arriva al termine di un confronto avviato dal Ministero del Lavoro, al quale Confartigianato, pur ribadendo che gli strumenti più efficaci per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro sono la formazione e la prevenzione, ha partecipato attivamente agli incontri nell’ottica di introdurre miglioramenti a favore delle micro e piccole imprese.

Patente a crediti: il parere di Confartigianato

Pur apprezzando la disponibilità del Ministero al confronto e a definire un quadro attuativo improntato a maggior chiarezza e trasparenza, nonché l’accoglimento di alcune richieste volte a limitare l’impatto della patente a crediti, quali l’ampliamento delle casistiche per l’attribuzione di ulteriori crediti, fra cui la previsione del Mastro formatore artigiano, e l’incremento dei crediti per ciascun biennio successivo al rilascio della stessa in assenza di violazioni, permangono tuttavia ambiti di incertezza riferiti in particolare alle procedure telematiche di rilascio, alla sospensione cautelare della patente, al mancato coinvolgimento delle Associazioni dei datori di lavoro nelle commissioni che dovranno valutare la congruità dei corsi di formazione per il recupero dei crediti decurtati, alla necessità di valorizzare la continuità aziendale.
Confartigianato ha altresì chiesto al Ministero di verificare con attenzione nei prossimi mesi la concreta attuazione del provvedimento e gli effetti prodotti, assicurando la propria disponibilità a partecipare ad un successivo confronto per definire misure di miglioramento dello strumento.