Patente a crediti: cosa ne pensano i sindacati?

di Marco Zibetti
Leggiamo l’intervento di Stefano Costa, segretario nazionale FenealUil, responsabile Salute e Sicurezza, a un convegno dedicato alla patente a crediti

La patente a crediti è uno strumento utile per la tutela della sicurezza nei cantieri? La domanda riguarda molto da vicino i lavoratori del settore edile. Vediamo cosa ne pensa il sindacato Feneal Uil.
In apertura del seminario Uil ‘La patente a crediti. Criticità e limiti operativi’ è intervenuto Stefano Costa, segretario nazionale FenealUil, responsabile Salute e Sicurezza, che ha seguito, insieme alla Uil, la trattativa a livello governativo per l’introduzione della ‘patente a crediti’, in vigore dal 1° ottobre 2024.
Costa ha ricordato le tante criticità riscontrate durante il tavolo tecnico, che hanno reso difficile il confronto soprattutto per le parti sociali maggiormente rappresentative e la conseguente difficoltà per le forze sindacali di CGIL CISL e UIL di fare sintesi in presenza di una pletora di soggetti minori.
“Noi insieme alla Uil - ha dichiarato - abbiamo fatto lavoro di squadra e siamo riusciti a ottenere molte modifiche al testo originario, ad esempio sul piano del rispetto dei CCNL siglati dalle Organizzazioni Sindacali maggiormente rappresentative (e non di quelli maggiormente applicati), sul tema della sospensione cautelativa, che doveva diventare obbligatoria e non soggetta a ulteriori step autorizzativi da parte degli organi ispettivi, e non da ultimo sull’introduzione del riconoscimento delle malattie professionali tra le fattispecie soggette a una decurtazione dei crediti”.
“Da tempo - ha aggiunto - la Uil ha posto a questo Governo la richiesta di un Tavolo permanente sul tema della salute e sicurezza che possa trovare soluzioni efficaci nella battaglia di civiltà che questo Paese oggi sta perdendo di fronte ai numeri di una strage continua, sia in termini di infortuni che di malattie professionali. Alla Ministra Calderone, in particolare, è stato chiesto che il sistema di qualificazione venisse esteso a tutti i settori (così come previsto dal vecchio testo di legge all’art.27), indipendentemente dall’introduzione di uno strumento come la patente specifica per le imprese operanti nei cantieri temporanei e mobili”.

Patente a crediti: “Uno strumento non sufficiente”

“Lo strumento così come è stato concepito non è sufficiente - ha affermato il segretario Feneal - e si è persa un’occasione per favorire un processo di qualificazione delle imprese, che invece avrebbe dovuto essere il fulcro della norma. Se veramente si vogliono prevenire infortuni e incidenti sul lavoro - precisa Costa - è necessario adottare standard di sicurezza efficaci e migliorativi rispetto al mero adempimento della normativa. Standard che soprattutto nelle imprese piccole e piccolissime, che rappresentano l’80% del settore, non sono presenti. La patente a crediti avrebbe potuto spingere le aziende ad avviare processi di strutturazione organizzativa e di crescita dimensionale, in un’ottica di contrasto alla frammentazione in atto da anni. Manca, invece, nella norma qualsiasi legame tra le grandi imprese affidatarie e le imprese subaffidatarie, un meccanismo che avrebbe potuto responsabilizzare la selezione e la scelta di imprese subappaltatrici secondo criteri di qualità anziché, come avviene oggi, favorendo la competizione della filiera soltanto in base al criterio del risparmio a discapito della qualità del lavoro e della sicurezza. È una grande occasione persa”.
“Subito osteggiata dalle imprese - continua il segretario - la patente a crediti, così come è stata elaborata, rischia di essere soltanto uno strumento ‘di facciata’, con punteggi che possono arrivare sino a 100 e molte imprese escluse dalla sua applicazione (quelle con attestazione Soa in classifica pari o superiore alla III)”.
"Ad oggi - ha dichiarato Costa - è difficile valutare l’impatto che la patente a crediti avrà su salute e sicurezza, che comunque non sarà a breve termine. Si tratta comunque di uno strumento normativo che dobbiamo sfruttare al meglio e provare a migliorare in parte attraverso la contrattazione. Soprattutto, dobbiamo continuare ad investire sulla formazione di lavoratori e lavoratrici e rafforzare il rapporto con RLS e RLST per monitorareattentamente e in concreto i processi aziendali, e non soltanto sulla carta".
Nel ringraziare i relatori del convegno (tra i quali la segretaria nazionale Uil Ivana Veronese e il professor Paolo Pascucci) per i preziosi spunti di riflessione, Stefano Costa ha quindi concluso sottolineando l’importanza di poter accedere ai dati della patente a crediti in tempo reale proprio da parte di RLS e RLST, ottenuta proprio su nostra pressione e che consentirà a questi ultimi con il supporto del sindacato, di esercitare un ruolo attivo anche nei confronti delle committenze per quanto riguarda il monitoraggio degli appalti, alla luce delle verifiche effettuate nei luoghi di lavoro e delle situazioni di ‘alert’ riscontrate soprattutto nella lunga catena dei subappalti.


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