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Piano Carceri approvato dal Consiglio dei Ministri. Poggerà su quattro pilastri

Lavori pubblici di
Il Cdm si è riunito ieri. Il Ministro della Giustizia Angelino Alfano ha illustrato a Palazzo Chigi il progetto, che prevede un piano di edilizia straordinaria


Sono quattro i ''pilastri'' su cui poggera' il piano carceri che il governo ha deciso di varare al termine del Consiglio dei Ministri di ieri. Ad illustrarli, a Palazzo Chigi, lo stesso ministro della Giustizia, Angelino Alfano. ''Innanzi tutto, per la rapida edificazione dei nuovi edifici carcerari - ha detto - abbiamo deciso di proclamare lo stato di emergenza fino al 31/12/2010. Il nostro progetto prevede poi un piano di edilizia straordinaria, alcune norme di accompagnamento e 2.000 nuovi agenti penitenziari''.

La procedura di emergenza, che seguira' lo stesso schema usato per la ricostruzione per le case in Abruzzo, consentira' di snellire alcuni passaggi burocratici per giungere ad edificare 47 nuovi padiglioni. Per quanto riguarda, invece, i finanziamenti, questi verranno da 500 milioni di euro gia' stanziati in Finanziaria, da altrettanti 500 milioni presi dal bilancio del Ministero della Giustizia e da finanziamenti privati. Un piano, quello predisposto dal governo, ha precisato il Guardasigilli, che consentira' di far aggiungere 21.749 posti a quelli gia' disponibili con gli attuali isituti carcerari.

Per quanto riguarda, invece, le cosiddette ''norme di accompagnamento'', ha spiegato ancora Alfano, queste consentiranno a chi ha avuto pene inferiori ad un anno di poter scontare le stesse ai domiciliari mentre verra' introdotta la cosiddetta ''messa alla prova'', per chi ha pene del massimo di tre anni, che consentira' la sospensione del processo se il condannato decidera' di voler svolgere lavori di pubblica utilita'. Infine il governo ha deciso di aumentare gli organici della polizia penitenziaria con 2.000 nuovi ingressi.

''Questa che ci accingiamo a compiere - e' stato il commento di Alfano - e' una missione che non ha precedenti nella storia della Repubblica perche' si vuole risolvere il problema del sovraffollamento carcerario non ricorrendo all'ennesima amnistia o indulto ma volendo dare dignita' a chi deve, comunque, scontare una pena''.

"Un piano, quello delle carceri, che il governo e' sicuro che giungera' a risolvere un problema che - ha spiegato lo stesso Alfano -, sta assumendo proporzioni drammatiche. Un dato per tutti lo ha portato lo stesso Guardasigilli che ha affermato come i 1.600 nuovi posti nelle carceri creati negli ultimi 18 mesi sono, comunque, risultati insufficienti visto che ''il saldo attivo tra entrate e uscite nei nostri penitenziari ci parla di un piu' 700 nuovi detenuti al mese''.