È di pochi giorni fa la notizia dell’avvio delle riunioni per la definizione del nuovo Piano Casa. Al primo incontro, andato in scena al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha partecipato ancheIrene Sassetti, delegata all’urbanistica del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Vediamo insieme qual è la posizione del CNI.
Da tempo si avverte l’urgenza di formulare un nuovo Piano organico in grado di immaginare gli sviluppi dei prossimi anni, che dovranno necessariamente tenere conto delle esigenze di rigenerazione urbana.
Nel corso del suo intervento introduttivo il Ministro Matteo Salvini ha sottolineato come il Piano Casa debba essere focalizzato sull’edilizia residenziale pubblica e sociale. “Un Piano Casa non solo per gli ultimi - ha detto - ma anche per i penultimi e per chi sta nel mezzo”. Tra le altre cose, Salvini ha sollecitato una modifica normativa che dia più garanzie ai proprietari in caso di necessità ed urgenza. Tre le linee guida indicate dal Ministero per il contrasto al disagio abitativo: recupero del patrimonio immobiliare, attraverso la riconversione degli edifici; gestione unità immobiliari invendute; sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica.
Il CNI ha avuto modo di sottolineare come un piano organico per il patrimonio abitativo in Italia debba passare attraverso un’azione di rigenerazione e riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico, avendo come obiettivo il risanamento energetico e la sicurezza strutturale, oltre che la limitazione del consumo di suolo. Ma soprattutto va migliorata l’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica a favore delle famiglie a medio e a basso reddito, considerando l’elevata domanda di alloggi popolari tuttora insoddisfatta. Infine, secondo il CNI, il nuovo Piano Casa dovrebbe prevedere una durata di medio-lungo periodo, almeno di 15 anni.
Le parole della Consigliera Sassetti
“Ormai il legislatore - ha osservato la Consigliera CNI, Irene Sassetti - appare chiaramente orientato a chiudere una stagione procedendo al varo di un piano organico completamente nuovo. Il CNI condivide questa impostazione e sottolinea, in particolare, la necessità che il Piano abbia un orizzonte temporale ragionevole, tale da rendere la misura continuativa, se non strutturale, e per accrescere l’efficacia dell’operato del legislatore regionale. Per questo motivo appoggiamo l’iniziativa del Ministro Salvini e siamo pronti a dare il nostro contributo concreto”.
“A questo proposito - aggiunge la Sassetti - ci siamo già attivati sollevando la questione del superamento della doppia conformità all’interno del nuovo Testo Unico dell’Edilizia. Obiettivo che ben si concilia con l’esigenza, condivisa col Ministro, di semplificare e velocizzare gli interventi. Noi riteniamo che il Piano Casa debba essere sviluppato in armonia col TUE, in una cornice che preveda come capisaldi la transizione energetica e la riqualificazione urbana”.
“Un nuovo Piano Casa - conclude la Sassetti - dovrebbe guardare ad un razionale e controllato aumento dell’offerta di alloggi residenziali pubblici e, al tempo stesso, contemplare anche un uniforme processo di riqualificazione degli edifici, che appare oggi la vera sfida che si trova di fronte il Paese”.
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