Piano casa sì, ma circoscritto temporalmente e soggetto a verifiche e controlli.
E' la richiesta che fanno gli ordini professionali valdostani in merito al disegno di legge regionale, riguardante le misure per la semplificazione delle procedure urbanistiche e la riqualificazione del patrimonio edilizio della Valle d'Aosta.
La proposta è stata fatta alla commissione regionale 'Assetto del territorio' presieduta da Dario Comé, che sta attualmente esaminando il ddl.
"Gli ordini - spiega Comé - hanno chiesto che il cosiddetto Piano casa abbia una durata limitata per poter poi effettuare una verifica sull'effettiva efficacia e validità".
Il disegno di legge regionale composto da 12 articoli e proposto dall'assessorato regionale all'ambiente e territorio, consente incrementi volumetrici del 20 per cento, rispetto agli indici di edificabilità, in deroga agli strumenti urbanistici generali e ai regolamenti edilizi.
Nel caso dell'integrale demolizione e ricostruzione degli edifici, l'ampliamento consentito è del 35 per cento, a condizione che "si utilizzino criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia rinnovabile o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche".
Gli immobili destinati ad attività produttive, artigianali o commerciali potranno essere ulteriormente ingranditi (fino al 45 per cento degli indici urbanistici di zona), "qualora si ricorra a programmi integrati, a intese ed a concertazioni promossi dai Comuni".
Sono esclusi dalle deroghe le aree di inedificabilità assoluta, gli edifici abusivi e con particolari vincoli. La commissione 'Assetto del territorio' sta procedendo ad una serie di audizioni: "L'obiettivo - garantisce Comé - è quello portare il ddl in Consiglio regionale prima della pausa estiva".