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Piano Casa Lazio, semplificazione e ripresa

Lavori pubblici di
Il presidente della Regione Piero Marrazzo accoglie con soddisfazione il provvedimento approvato: “E' una forte misura anticrisi che disegna il futuro territoriale, unendo il diritto all'abitare allo sviluppo economico”


Il provvedimento sul 'Piano Casa' è stato fortemente concertato. E' una forte misura anticrisi che disegna il futuro territoriale, unendo il diritto all'abitare allo sviluppo economico”. Così il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha commentato il provvedimento approvato dalla Giunta regionale.

"Quest'unione di diritti e sviluppo - ha aggiunto Marrazzo - è alla base della nostra idea politica. Un provvedimento che senza ipocrisia ideologica vara importanti iniziative in termini di bioedilizia, difesa dei centri storici e housing sociale. La nostra maggioranza - ha concluso il Presidente della Regione Lazio - rivendica la linea politica di questa legge. Adesso si va al Consiglio regionale".

Sono 23 i punti in cui è articolato il Piano Casa. Un provvedimento che ratifica l'accordo tra Stato e Regioni nell'ottica della ripresa economica, che si pone l'obiettivo della semplificazione amministrativa e che cerca una soluzione all'emergenza abitativa con le disposizioni in materia di Housing Sociale.

"La Regione - spiega l'Assessore alle Politiche della Casa, Mario Di Carlo - si è impegnata nella costruzione di 30mila nuovi alloggi, che saranno edificati sia da operatori pubblici che privati. Le famiglie che vi accederanno pagheranno una quota di 500-550 euro al mese per una casa dal valore di 150mila euro. Quando avranno terminato di pagare potranno decidere se restare semplici inquilini, lasciando che l'Ater acquisti la casa, o se diventare loro stessi i proprietari riscattandola.

Questo sarà possibile - ha spiegato di Carlo - grazie a un voucher di 15mila euro che la Regione metterà all'inizio del contratto. Inoltre, abbiamo già raggiunto un accordo con le principali banche italiane per i finanziamenti. Dobbiamo abbattere - ha proseguito l'Assessore alla Casa - le lungaggini amministrative che portano i tempi per la costruzione di nuovi alloggi fino a 14 anni: insieme alla mancanza di aree destinate è questo che ha impedito fino ad oggi di costruire edilizia sociale. I soldi ci sono, abbiamo 500 milioni di euro a disposizione più 270 di progetti già approvati e che vanno realizzati".

I requisiti per accedere all'Housing Sociale saranno regolamentati entro 90 giorni dall'approvazione della legge. Inoltre sarà istituito un albo regionale dei gestori di alloggi sociali e un fondo di garanzia, per consentire l'accesso al mutuo alle famiglie con reddito inferiore ai 25 mila euro e senza immobili di proprietà nel Lazio.

I privati parteciperanno alla costruzione degli alloggi sociali, ma la Regione si impegnerà a costruirne una parte esclusivamente con fondi pubblici. Inoltre all'Ater sarà concesso di frazionare gli appartamenti fino a 38 mq.

"Nel Piano Casa - spiega l'Assessore Mario Di Carlo - viene affrontato anche il problema degli sfratti, con la possibile costituzione di commissioni che favoriscano il passaggio da casa a casa. Verranno creati inoltre degli 'alberghi sociali', che andranno a sostituire la logica dei residence.

Il Lazio vanta il maggior numero di sfratti d'Italia, ben 7600, la maggior parte dei quali legati alla morosità. Per questo, sarà irrobustito il sistema di protezione sociale, con l'istituzione di un fondo per la morosità che si andrà ad aggiungere a quello già presente di 20 milioni sugli affitti. Questa crisi nata proprio all'interno del tema casa - ha concluso Di Carlo - ha causato la necessità di un nuovo intervento pubblico. La Regione Lazio ha declinato territorialmente al meglio l'accordo fatto col Governo nazionale, unendo la volontà di dare uno shock all'economia e l'attenzione ai temi sociali".