Il Veneto si conferma regione leader capace di guidare e di essere locomotiva del Paese anche in una congiuntura globale economica e finanziaria così complessa.
Dopo aver varato il “piano casa” come prima regione italiana, addirittura in anticipo sul provvedimento del Governo nazionale, il Veneto si accinge adesso a votare, per la prima volta in Europa dai tempi del dopoguerra, un “piano vendita degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” trasformando gli attuali inquilini delle Agenzie territoriali per l’edilizia residenziale (Ater) in proprietari.
Si tratta di oltre 40 mila cittadini che da affittuari diventeranno proprietari con un progetto che sarà operativo dal prossimo 31 ottobre e che permetterà di incassare e reinvestire sul territorio 750 milioni di euro.
I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati stamattina, nel salone della presidenza, a Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, a Venezia, dal presidente della Regione del Veneto, Giancarlo Galan, dall’assessore ai Lavori pubblici, Massimo Giorgetti, e dal ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. “Il piano vendita è un atto - ha spiegato il presidente Galan - che mi piace considerare rivoluzionario: trasformare i canoni di affitto in rate di muto significa responsabilizzare gli inquilini e garantire loro un futuro migliore, ma vuol dire anche far fruttare un patrimonio pubblico altrimenti infruttuoso che costa oggi più di quanto rende.”
Per l’assessore Giorgetti questa mattina è stato aggiunto “un ulteriore prezioso tassello alle politiche per la casa che sono state adottate negli ultimi anni e che sono state ancora rafforzate in un periodo di grave crisi economica e finanziaria come l’attuale.”
Si è avuta inoltre l’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il patrimonio delle Ater del Veneto è bene amministrato: lo raccontano i dati con unicamente il 3 per cento degli inquilini morosi e con solo lo 0,3 per cento di occupazioni abusive.”
Galan e Giorgetti hanno ribadito l’urgenza di non lasciare immobilizzato il patrimonio edilizio delle Ater e hanno commentato che le procedure di alienazione del patrimonio immobiliare residenziale pubblico potranno essere utilizzate pure dagli Enti locali.
Il piano, che può essere adottato dalla Regione senza alcun parere vincolante da parte dello Stato, sarà comunque portato quanto prima all’attenzione della Conferenza Stato Regioni per diventare modello per le altre realtà italiane.
L’obiettivo principale del provvedimento è rinnovare, ricostruire e rivalorizzare il patrimonio immobiliare pubblico con il riutilizzo dei proventi delle vendite, così da mettere a disposizione alloggi a canone sociale e calmierato.
Nel Veneto gli alloggi di proprietà delle Ater sono 31 mila, mentre 11 mila sono degli Enti locali con in totale 91 mila inquilini soprattutto a Venezia (11.500) e a Padova (9.500); mentre a Verona, a Vicenza, a Treviso e a Rovigo sono in media 5.000; infine a Belluno sono poco più di 1.500.
Al Veneto, e a chi amministra la Regione, sono arrivati i complimenti del ministro Brunetta che ha evidenziato “la buona gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, la capacità di pensare a politiche per la casa innovative, il coraggio di adottare progettualità d’avanguardia.”