All’indomani della conversione del Decreto legge 83/2012 cd. “crescita” ad opera della Legge 134/2012, con grande tempismo, a riprova dell'importanza attribuita nell'ambito delle azioni del Governo per il rilancio del sistema Paese, è stato pubblicato il decreto del Vice Ministro delle Infrastrutture 3 agosto 2012 che costituisce il primo passo per attivare il Piano Città.
Il decreto, recante l’istituzione della Cabina di regia per l’attuazione del Piano Nazionale per le Città di cui all’art. 12 del Decreto legge 83/2012 e la regolamentazione della procedura che porterà alla sottoscrizione dei Contratti di valorizzazione urbana, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 23/08/2012.
Presentazione proposte
Rispetto alla norma nazionale di riferimento, la novità più rilevante è rappresentata dalla configurazione del Piano Nazionale per le Città non come un intervento di natura straordinaria, ma come uno strumento operativo a regime, essendo previsto che i Comuni possano presentare le proprie proposte entro il 5 ottobre di ogni anno (art. 4, comma 2).
Le proposte dovranno essere corredate dalla seguente documentazione (art. 4, comma 2):
- delibera della Giunta comunale di approvazione della proposta di contratto di valorizzazione urbana, contente, tra l’altro, l’impegno ad attivare le ulteriori procedure di variante qualora gli interventi non fossero conformi agli strumenti urbanistici vigenti;
- progetti relativi agli interventi considerati più prossimi alla cantierabilità;
- relazione sintetica a firma del responsabile del procedimento con indicazione delle fonti finanziarie a copertura degli interventi;
- impegno degli eventuali soggetti pubblici, differenti da quelli presenti nella Cabina di regia, a mettere a disposizione aree, immobili o finanziamenti
- impegno dei soggetti privati ad eseguire gli interventi indicati nella proposta, con dichiarazione di disponibilità delle aree e degli immobili privati oggetto di intervento
- elaborati grafici indicanti l’ambito di intervento, la planimetria di progetto, una o più viste di insieme della proposta di contratto di valorizzazione urbana.
Istruttoria proposte
Confermata l’istruttoria preliminare da parte dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) alla quale i Comuni dovranno inviare per posta elettronica le proposte di Contratti di valorizzazione urbana, dandone contestualmente notizia alla Cabina di regia (art. 4, comma 1).
L’ANCI raccoglierà e classificherà le proposte in base al livello di concorrenza con gli obiettivi e le finalità del Piano di cui all’art. 5, comma 1, per poi presentarle alla Cabina di regia che a sua volta le trasmetterà alla Direzione generale per le politiche abitative del Ministero delle Infrastrutture per l’istruttoria tecnica vera e propria (art. 3, comma 4).
Selezione proposte
Terminata la fase istruttoria, la Cabina di regia, dopo aver verificato la disponibilità di investimenti ed apporti dei soggetti interessati, seleziona le proposte graduandole secondo la priorità (alta, media, bassa) sulla base dei criteri di cui all’art. 12, comma 3 del decreto legge “crescita” (immediata cantierabilità degli interventi, riduzione di fenomeni di tensione abitativa, miglioramento della dotazione infrastrutturale, ecc.) (art. 3, comma 5).
Una volta individuate le proposte ritenute idonee, la Cabina di regia individua le risorse finanziarie attivabili, tenendo conto delle disponibilità ad investire formalizzate dai componenti della stessa Cabina o altri soggetti pubblici o privati (art. 3, comma 6).
Sottoscrizione Contratti di valorizzazione urbana
Il Presidente della Cabina di regia promuove la sottoscrizione dei rispettivi Contratti di valorizzazione urbana che regolano gli impegni dei soggetti pubblici e privati coinvolti, prevedendo anche in caso di inerzia realizzativa la revoca dei finanziamenti (art. 3, comma 7).
In particolare il Contratto di valorizzazione urbana dovrà indicare (art. 5, comma 2):
- descrizione e caratteristiche dell’ambito urbano oggetto di trasformazione e valorizzazione;
- piano finanziario ed economico della proposta, esplicitando gli apporti pubblici e privati, comprensivi dell’eventuale cofinanziamento del comune proponente e il contributo richiesto;
- soggetti interessati, indicando eventuali intese raggiunte con privati;
- eventuali premialità;
- programma temporale degli interventi da attivare;
- quota percentuale del piano finanziario complessivo destinata all’housing sociale, all’edilizia scolastica e alla valorizzazione di immobili demaniali;
- fattibilità amministrativa (disponibilità aree, conformità agli strumenti urbanistici, validità sociale e ambientale degli interventi).