Con l'approvazione del disegno di legge n. 313 ''Testo unico delle leggi in materia di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata'', da parte del Consiglio regionale del Piemonte di ieri, la Regione Piemonte al termine della VIII legislatura ha riordinato ed aggiornato le norme per l'assegnazione, i canoni di affitto, le vendite delle case popolari e la struttura delle Agenzie Territoriali per la Casa.
Tra le principali novita' introdotte dalla legge ci sono i requisiti per l'accesso alle case popolari: in seguito all'approvazione di un emendamento presentato dalla Lega Nord, sono necessari tre anni di residenza o di lavoro nel Comune che emette il bando di concorso per l'assegnazione degli alloggi popolari, per tutti i cittadini.
I singoli Comuni pero' possono richiedere due anni di residenza aggiuntivi. Aumentano anche i limiti di reddito richiesti per l'accesso e si potra' avere l'alloggio anche se si e' in possesso di un piccolo appartamento ereditato in un altro Comune. Uno specifico articolo riguarda l'assegnazione degli alloggi agli appartenenti alle forze dell'ordine che saranno inseriti in una apposita graduatoria.
In base al criterio di mobilita', con un regolamento stilato dalla Giunta regionale, ci potranno essere scambi anche tra Comuni di Province diverse per ottimizzare l'utilizzo di alloggi senza barriere architettoniche.
Il canone di locazione degli appartamenti sara' basato su specifici parametri, definiti da un regolamento, che faranno anche riferimento alla situazione economica del nucleo famigliare che verra' documentato dall'Isee (escludendo l'eventuale costo per la badante) e anche se i conviventi non sono sposati.
Con l'approvazione di un emendamento del gruppo di An, dopo l'articolo 42 ne e' stato inserito uno nuovo che istituisce il Mutuo sociale: un formula di vendita dell'appartamento con rate di riscatto del mutuo che non potranno superare il 25 per cento del reddito del nucleo famigliare assegnatario.
Inoltre e' stato creato un Fondo sociale che stabilisce una riserva di alloggi (al massimo uno per scala) da destinare a scopi sociali (accompagnamento sociale, mediazione di conflitti tra inquilini, sedi di associazioni).
Cambiano anche le norme che regolano la vendita degli alloggi. ''Finora - ha spiegato l'assessore Conti - per costruire un nuovo appartamento di edilizia pubblica bisognava venderne quattro, impoverendo un patrimonio di cui c'e' grande necessita'. . In Piemonte il fabbisogno quattro anni fa era stimato in 40 mila unita', a fronte delle 60 mila esistenti. Nel frattempo, con il programma regionale per la costruzione di 10 mila nuovi alloggi entro il 2012, ne sono stati finanziati quasi novemila, di cui quasi 500 gia' consegnati''.
La nuova legge stabilisce che ci sia un unico piano di vendita a livello regionale, aggiornato annualmente, che riguarda soltanto le case di almeno 30 anni. Dal punto di vista gestionale viene istituita una Commissione Utenza presso ciascuna Atc, per tutelare maggiormente i diritti e gli interessi degli assegnatari.
Negli alloggi, per meglio ripartire le spese condominiali per acqua e riscaldamento, verranno installati contatori adatti alla telelettura. Le Atc diventano enti pubblici economici, la loro operativita' viene ampliata: potranno agire anche al di fuori dell'ambito territoriale di riferimento.
I nuovi Consigli di amministrazione saranno composti da sette membri: 5 nominati dal Consiglio regionale (di cui uno di minoranza), 1 nominato dalla Provincia e 1 nominato dal Comune capoluogo di Provincia. Per i presidenti delle Atc ci sara' la limitazione a due mandati consecutivi. Infine si introduce un bilancio-tipo approvato con regolamento della Giunta regionale.