Pnrr: a che punto siamo con gli obiettivi del 2022?

Lavori pubblici di Marco Zibetti
Il Mims, responsabile di interventi finanziati dal Pnrr e dal Piano Nazionale Complementare per complessivi 61,4 miliardi di euro, presenta la sua Relazione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta un’occasione che non può essere sprecata per il nostro Paese. Finora, stiamo riuscendo a coglierla? Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims) ha redatto un’apposita relazione.

Al 30 giugno il Mims, che è responsabile di interventi finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e dal Piano Nazionale Complementare (Pnc) per complessivi 61,4 miliardi di euro, ha emanato atti di ripartizione e assegnazione delle risorse per 60,6 miliardi di euro, pari al 98,6% del totale. Grazie ai recenti decreti sulla sperimentazione dell’idrogeno nei settori ferroviario e stradale, entro la fine dell’anno verranno ripartite le rimanenti risorse.

Per quanto riguarda il Pnrr, il Mims ha raggiunto 13 obiettivi (9 europei e 4 target intermedi) corrispondenti al 100% di quelli previsti per il 2021 e per il primo semestre del 2022. Inoltre, ha già raggiunto tre obiettivi con scadenza a dicembre 2022 e sono in fase avanzata di attuazione gli ultimi due obiettivi del quarto trimestre dell’anno in corso, che riguardano la riforma delle concessioni portuali e l’affidamento lavori per l’alta velocità ferroviaria Napoli-Bari e Palermo-Catania. In particolare, le riforme previste per il 2022 e già conseguite riguardano: la semplificazione normativa e il rafforzamento della governance per gli investimenti delle infrastrutture di approvvigionamento idrico; la semplificazione del processo di pianificazione strategica delle Autorità di sistema portuale; la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing nelle banchine dei porti.

Gli investimenti dicompetenza del Mims, i cui obiettivi previsti per il 2022 sono stati già conseguiti, riguardano: il Programma Innovativo qualità dell’Abitare (PINQuA), per il quale dovevano essere firmate le convenzioni con gli enti beneficiari del finanziamento; la milestone relativa allo sviluppo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS), con l’affidamento dei due Accordi Quadro multi-tecnologici relativi alle attività di progettazione e realizzazione, obiettivo raggiunto in anticipo rispetto alla scadenza del quarto trimestre 2022.

Il punto sul Piano nazionale complementare

Per quanto riguarda il Piano nazionale complementare, dopo aver raggiunto tutti i 32 obiettivi previsti per il 2021, nel primo semestre 2022 sono stati conseguiti solo 25 dei 31 target attesi. I sei mancanti sono in gran parte legati a interventi per i quali (dopo la comunicazione effettuata nell’ultimo trimestre del 2021) si attende, a breve, l’autorizzazione della Commissione europea. Si tratta di investimenti per l’upgrading e il refitting delle navi e l’acquisto di mezzi interoperabili e la realizzazione di raccordi per il trasporto ferroviario delle merci. Infine, dopo che la prima gara per l’acquisto di tre navi da impiegare nello Stretto di Messina era andata deserta, Rfi ha provveduto a pubblicare un nuovo bando prevedendo risorse aggiuntive per l’acquisto di due navi con l’opzione per una terza.

La Relazione sull’attuazione del Pnrr e del Pnc, oltre all’aggiornamento dello stato di attuazione dei singoli interventi e delle riforme di competenza del Mims, riporta una descrizione delle attività svolte dal Comitato Speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e dalla Commissione Nazionale per il Dibattito pubblico.


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