Tra le principali finalità del Pnrr, il Piano di Ripresa e Resilienza, c’è quello di rilanciare il Sud del nostro Paese e colmare il gap con il Nord Italia. Riuscirà a centrare l’obiettivo? Leggiamo cosa ne pensa Federcostruzioni.
Dei 61,4 miliardi delle risorse del Pnrr e del Pnc assegnati dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), sono ben 33,8 i miliardi di euro destinati agli investimenti nel Mezzogiorno.
Se poi si considerano le sole risorse aggiuntive rispetto a quelle previste a legislazione vigente, la quota per il Sud di competenza del Mims sale al 63%, segno della chiara volontà del Ministero di accelerare il recupero del divario territoriale in termini di infrastrutture e mobilità che ancora penalizza il meridione.
La Presidente Paola Marone ha commentato: “Sono risorse importantissime che possono finalmente colmare il gap tra Nord e Sud del Paese, tuttavia è fondamentale che le Regioni e gli enti siano attrezzati per la progettazione di tali opere, perché il rischio è quello di perdere i fondi. Il personale della Pubblica amministrazione scarseggia, in questi anni non c'è stato un adeguato ricambio generazionale e molte istituzioni si sono ritrovate senza professionalità. Dall’altra parte occorre un attento monitoraggio sulla progettualità e sulla fattibilità degli interventi programmati, affinché si usino davvero i fondi messi a disposizione”.
La Cabina di Coordinamento del Mezzogiorno
In tal senso, bisognerebbe istituire una 'Cabina di Coordinamento del Mezzogiorno' che coinvolga esponenti del mondo professionale, istituzionale, universitario e imprenditoriale.
“LaRegione Molise ha già fatto qualcosa di simile, ma si potrebbe pensare a qualcosa di più allargato, perché molti progetti sono interregionali: occorre un organismo che controlli lo sviluppo delle progettualità e l’evolversi dei lavori delle varie opere perché i tempi sono molto contingentati”.
In ambito infrastrutturale, infatti, alcuni investimenti riguardano l’alta velocità ferroviaria per passeggeri e merci per le linee Salerno-Reggio Calabria, Napoli-Bari e Palermo-Catania, ma anche il potenziamento e la velocizzazione delle tratte ferroviarie che consentono le connessioni “diagonali”, come la Roma-Pescara e la Taranto-Metaponto-Potenza-Battipaglia.
Allo stesso tempo occorre consentire alle imprese di aggregarsi e lavorare assieme.
“Il mondo imprenditoriale è pronto, ma il nostro, rispetto alle altre Nazioni europee, è un sistema fatto di piccole e medie imprese, per cui è importante che si permetta a tali realtà di aggregarsi, di lavorare in associazione, occorre quindi che i tagli medi degli appalti siano conformi alle dimensioni aziendali che caratterizzano il nostro tessuto produttivo”.