Il PNRR e il Codice Appalti sono due argomenti particolarmente caldi, sui quali si gioca una partita importante per costruire il futuro del nostro Paese. Quali ostacoli vanno superati per vincere questa sfida? Vediamolo insieme.
“Abbiamo a disposizione due straordinarie opportunità per rilanciare lo sviluppo delle imprese e del nostro Paese: il nuovo Codice degli appalti e il Pnrr. Per non perdere questa grande occasione di costruire un nuovo futuro di sostenibilità economica, sociale e ambientale, è indispensabile la sostenibilità amministrativa”. Con queste parole il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, ha aperto i lavori del seminario dal titolo “Il nuovo codice degli appalti, PNRR e opportunità per le MPMI”, organizzato dalla Confederazione insieme con Anaepa Confartigianato Edilizia e svoltosi a Roma il 19 luglio.
L’evento, moderato da Daniela Scaccia, Segretario Nazionale di Anaepa Confartigianato Edilizia, ha fatto il punto sulle novità del Codice dei contratti pubblici, le cui prime disposizioni sono entrate in vigore lo scorso 1° luglio, e sulle prospettive di attuazione nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Confartigianato ha chiamato a discuterne esperti, grandi committenti e stazioni appaltanti, rappresentanti delle istituzioni. Al centro del confronto le opportunità che si aprono per gli artigiani e le piccole imprese e le iniziative della Confederazione per accompagnarle in questo nuovo percorso di sviluppo.
“Ci sono le condizioni ideali - ha detto Granelli - per avviare un nuovo capitolo di crescita. Ma per scaricare a terra tutto il potenziale positivo del nuovo Codice appalti e del Pnrr, deve funzionare la macchina amministrativa”. Un auspicio condiviso anche dal Professor Gustavo Piga, Ordinario di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata, secondo il quale “siamo davanti ad una grande svolta. Le piccole imprese sono già pronte per coglierne gli aspetti positivi. Ora tocca alla pubblica amministrazione, alle stazioni appaltanti, garantire efficienza, qualità, fiducia nelle piccole imprese, competenza, trasparenza”.
I punti di forza e di debolezza del Pnrr e del Codice appalti sono stati illustrati da Carolina Bustamante di Orep, l’Osservatorio sul Recovery Plan, mentre Paolo Rosa, Consigliere esperto del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha analizzato il Testo unico dell’edilizia.
L’intervento del Viceministro delle Infrastrutture
Le novità del Codice Appalti, frutto anche del tenace pressing esercitato da Confartigianato nei confronti del Governo e del Parlamento, sono state sottolineate in un messaggio inviato al Presidente Granelli dal Viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, impossibilitato a intervenire al seminario per un concomitante e imprevisto impegno a Palazzo Chigi. “Le nuove disposizioni del Codice dei contratti pubblici, grazie alla loro chiarezza e innovatività - segnala il Viceministro Rixi - non solo garantiranno auspicabilmente la realizzazione di appalti nel minor tempo possibile e con il miglior rapporto qualità/prezzo, ma anche maggiore trasparenza, maggiore semplificazione delle procedure, maggiore apertura alla concorrenza”. Tra le misure a sostegno del mercato e delle piccole imprese, Rixi cita quelle per la semplificazione degli affidamenti, dei quali, tuttavia, è stata parallelamente assicurata l’adeguata pubblicità (anche in relazione alle procedure negoziate senza bando), grazie alla previa pubblicazione degli avvisi di pre-informazione a livello nazionale secondo le modalità ordinarie, quelle volte a liberalizzare il cosiddetto subappalto ‘a cascata’, la cui valutazione viene affidata, caso per caso, alla stazione appaltante che dovrà vigilare sul rispetto delle garanzie a tutela della corretta esecuzione del contratto e dei lavoratori. Inoltre, a tutela degli operatori economici, soprattutto di quelli medio piccoli, è prevista l’introduzione obbligatoria di un nuovo meccanismo in grado di consentire l’automatico e costante aggiornamento dei prezzi sulla base di indici Istat, affinchè siano rispondenti alle realtà produttive degli operatori economici partecipanti alle gare d’appalto. Sempre a tutela dei piccoli e medi operatori economici, Rixi sottolinea l’introduzione di un generale favor per la suddivisione in lotti degli appalti, che diviene così la regola ordinaria per favorire la partecipazione alle gare delle micro, delle piccole e delle medie imprese, anche di prossimità. E ancora, la disposizione per salvaguardare le forniture italiane ed europee dalla concorrenza sleale di paesi terzi. Il Viceministro si dice consapevole che le norme, da sole, non sono sufficienti alla realizzazione di appalti entro tempi e costi certi, perchè è necessario anche attuare in concreto quei principi del risultato e della fiducia reciproca fra operatori economici e Pubblica amministrazione che sono coessenziali a fare ripartire il settore. Per tale ragione, per permettere al sistema-Paese di crescere, è necessario costruire una seria alleanza tra tutti i soggetti che possono contribuire a muovere una leva così fondamentale della nostra economia cambiando il volto delle nostre città e dei nostri territori.
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