Come dare una svolta alle politiche per la casa? La ricetta arriva dall’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. È composta da 5 punti ed è stata promossa dagli assessori alla casa di alcune tra le principali città del nostro Paese.
“Negli ultimi venti anni - hanno spiegato gli assessori - un progressivo processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa ha determinato una frammentazione delle politiche per la casa e in particolare dell’edilizia residenziale pubblica. Questo ha portato a un sostanziale disimpegno dello Stato verso politiche urbane integrate, con la conseguenza che il diritto alla casa è diventato diverso o minore a seconda della regione di residenza”.
“Basti solo accennare ad alcuni fenomeni emergenti - hanno rimarcato gli assessori alla Casa - che accomunano molte città di medie e grandi dimensioni: dagli affitti brevi per uso turistico, che stanno progressivamente impattando sull’intero sistema abitativo, alla comunità degli studenti universitari fuori sede, che spesso vedono negato il loro diritto all’istruzione superiore perché i costi dell’abitare sono insostenibili”. E poi “la paradossale e troppo lunga vicenda degli immobili dismessi di proprietà di enti statali o parastatali, autentici buchi neri nelle città, o le esigenze dei cittadini migranti, o fruenti di protezione internazionale, che vengono scaricate sui Comuni”.
Da qui le cinque proposte, “per ricomporre questi problemi e ricucire queste divergenze, attraverso azioni concrete alla scala nazionale al fine di garantire identici diritti e al contempo a riconoscere le diversità territoriali. Servono iniziative sia legislative che politiche finanziarie - hanno concluso gli assessori - perché i Comuni, in prima linea, hanno già pagato con un costo ormai insostenibile questo disimpegno”.
Le 5 proposte per le politiche per la casa
I 5 punti di cui è composta la proposta presentata dagli assessori alla casa sono i seguenti:
1. una legge quadro sull’edilizia pubblica e sociale;
2. la restituzione gratuita ai Comuni degli immobili statali inutilizzati per utilizzo abitativo;
3. il rifinanziamento dei fondi Locazione e Morosi Incolpevoli;
4. una legge di regolamentazione per governare gli impatti degli affitti brevi turistici;
5. una misura nazionale che riconosca strutturalmente l’emergenza abitativa e come fragilità cui dedicare interventi e risorse.