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Pompe di calore: giornata tecnica-informativa

Lavori pubblici di
Incontro organizzato da TIFQ, COAER e UL: “Pompe di calore. Produzione di acqua calda sanitaria. Requisiti igienici dei materiali e dei processi. Comparazione delle regolamentazioni sanitarie cogenti in ambito Europeo e Stati Uniti”

Decreti ministeriali, materiali e oggetti a contatto con acqua sanitaria, scenari normativi nazionali ed europei, procedure attuative, criticità igieniche e normative sanitarie. Sono alcuni dei temi dibattuti durante la giornata tecnica informativa “Pompe di calore. Produzione di acqua calda sanitaria. Requisiti igienici dei materiali e dei processi. Comparazione delle regolamentazioni sanitarie cogenti in ambito Europeo e Stati Uniti”, che si è tenuta lo scorso 7 luglio a Milano, nella sede di TIFQ/COAER in Anima.

All’incontro -organizzato da TIFQ (L’Istituto per la Qualità Igienica delle Tecnologie Alimentari), COAER (l’Associazione Costruttori Apparecchiature ed Impianti Aeraulici) e UL (Underwriters Laboratories)- hanno partecipato aziende costruttrici, importatrici di pompe di calore e addetti ai lavori.

Pompe di calore e chillers con recupero calore: individuazione delle criticità igieniche per l’applicazione alla normativa sanitaria

Walter Pennati, della Segreteria tecnica di COAER, nella sua introduzione ha ricordato che  “gli impianti a pompa di calore nascono per ottemperare alle esigenze di climatizzazione estiva ed invernale”, quindi per  produrre acqua calda e/o acqua fredda necessarie per il riscaldamento e/o il raffrescamento degli ambienti.

E’ tuttavia possibile che l’acqua riscaldata mediante pompe di calore idroniche, oltre al riscaldamento degli ambienti,  possa essere destinata anche ad usi sanitari.

Questo servizio diventa molto importante nel caso di impianti installati in edifici nuovi o ristrutturati per i quali la legislazione vigente (DLgs 192) prevede che almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda sanitaria sia soddisfatto tramite l’impiego di energie rinnovabili.

Fino a qualche tempo fa, tale disposizione comportava esclusivamente il ricorso a pannelli solari termici;  oggi, con la pubblicazione della direttiva RES e il riconoscimento delle pompe di calore tra le tecnologie ad alta efficienza che utilizzano energie rinnovabili, è possibile rispettare la legislazione di riferimento producendo acqua calda sanitaria anche con sistemi a pompa di calore. Le pompe di calore offrono quindi la possibilità di ottenere i servizi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria con un unico impianto, molto efficiente e alimentato da fonti rinnovabili.

A tale proposito occorre però evidenziare che il funzionamento della  pompa di calore (o di chiller con recupero di calore o desurriscaldatore) per la  produzione di acqua calda a scopi igienico-sanitari richiede il  soddisfacimento dei requisiti previsti dalla legislazione vigente sui materiali a contatto con acqua destinata al consumo umano; a livello nazionale, la materia è regolamentata dal decreto ministeriale 174/2004.

Pennati passa quindi all’analisi delle normative che disciplinano il settore. In prima battuta, esisteva la Direttiva 98/83 CE relativa alla qualità delle acque (in vigore dal 25 dicembre 2003), in cui l’articolo 10 prescriveva che ogni Stato membro emanasse un provvedimento per l’idoneità dei materiali che entrano in contatto con le acque potabili.
Successivamente è stato emanato il Decreto Ministeriale 6 aprile 2004  N°174  relativo ai “materiali e oggetti utilizzati a contatto con acque destinate al consumo umano”. In esso, l’articolo 1 prevede che “le disposizioni del decreto si applicano ai materiali degli impianti nuovi e a quelli usati per sostituzioni o riparazioni”. Il DM comprende infine l’elenco dei materiali consentiti e l’idoneità dei materiali a contatto con l’acqua.

In conclusione, l’esperto di COAER ribadisce la peculiarità delle pompe di calore rispetto alle altre tecnologie oggi disponibili sul mercato in quanto sistemi ad energia rinnovabili funzionanti in modalità riscaldamento e/o raffrescamento e/o produzione di acqua calda sanitaria.

Qualora il servizio di produzione di acqua calda sanitaria venga garantito, mediante una pompa di calore, nel pieno rispetto della legislazione vigente, i vantaggi per l’utilizzatore finale sarebbero indiscutibili.

In tal senso è importante che, sia i produttori di pompe di calore, sia la filiera, conoscano e applichino la normativa sanitaria vigente in questo ambito. È bene che i produttori e l’intera associazione che li rappresenta (COAER) diffondano queste conoscenze sui requisiti fondamentali ai cui devono rispondere i materiali a contatto con l’acqua calda sanitaria.

Le nicchie di settore
Le nicchie del settore idronico, soggette alla normativa cogente, sono:
- gruppi di refrigerazione (water-chiller) usati per il trattamento di liquidi per processi alimentari.
- Pompe di calore “pure” specifiche per acqua calda sanitaria.
- Pompe di calore idroniche per riscaldamento ambientale, ma usate anche per acqua calda sanitaria.
- Refrigeratori di acqua con dispositivi di recupero di calore.
- Refrigeratori, condizionatori d’aria e relative versioni a pompa di calore dotati di desurriscaldatore.

I produttori
Va ricordato che la conoscenza  della normativa vigente in questo ambito non riguarda solo i costruttori di macchine ma tutta la filiera. Infatti, non solo le parti delle macchine a contatto con acqua calda sanitaria devono rispondere ai requisiti di legge, ma anche tutto il resto dell’impianto ad acqua calda sanitaria installato dalla filiera deve essere conforme al DM 174/2004.

Nel caso di macchine con desurriscaldatore o recuperatori di calore idronici, apparecchiature destinate (forzatamente) all’ACS, deve essere premura delle aziende e di COAER informare gli installatori che, per la legge italiana, tutta l’acqua calda sanitaria, anche se riservata alle sole docce, è considerata potabile. Infatti, va considerato che non si può escludere che l’acqua calda prodotta finisca anche nel rubinetto dell’acqua calda e possa essere usata a scopi alimentari, e che vengano risciacquati gli utensili, i contenitori, gli ambienti e le mani di coloro che lavorano a contatto con gli alimenti.

In conclusione, le pompe di calore progettate anche per la produzione di acqua calda per scopi igienico-sanitari costituiscono, oggi, la vera alternativa ai sistemi tradizionali e al solare termico e, quindi, una grande opportunità per l’industria del settore che, da anni, investe in efficienza e innovazione tecnologica; questi sistemi devono però soddisfare i requisiti previsti dal DM 174/04.

Per le pompe di calore costruite invece solo per il riscaldamento dell’ambiente, non solo si deve informare che la macchina è destinata solamente a tale scopo, ma è meglio escluderne espressamente l’uso per acqua calda sanitaria. In alternativa, occorrerà prescrivere che vengano almeno apposte le targhette recanti la dicitura “acqua non potabile” laddove la pompa di calore (o il desurriscaldatore o il recuperatore di calore) sia utilizzata impropriamente.

INFO:Applicazione del DM 174-2004