Il Ponte sullo Stretto di Messina continua a far discutere, questa volta per il suoimpatto ambientale. Italia Nostra ha recentemente inviato alla Commissione Europea un documento, firmato dal Direttore Generale Michele Campisi, che evidenzia le criticità del progetto in relazione agli ecosistemi coinvolti. L’associazione solleva dubbi sulle misure di mitigazione previste, molte delle quali risultano ancora non definite o rimandate alla fase di realizzazione, senza un’adeguata pianificazione.
In particolare, il documento denuncia come il progetto comprometta aree di rilevante interesse naturalistico, riconosciute a livello europeo per la loro biodiversità. Anche la commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha riscontrato le stesse problematiche, mettendo in discussione l’efficacia delle soluzioni proposte per la tutela degli ecosistemi.
Ponte sullo Stretto: la posizione di Italia Nostra
Italia Nostra ha esortato la Commissione Europea a respingere il progetto, sottolineando l’inefficacia delle misure adottate per preservare gli habitat. “L’evidente inconsistenza e inefficienza delle misure volte ad assicurare il mantenimento o il ripristino degli stati attuali” contravviene alle direttive europee in materia ambientale.
Campisi ha poi ricordato l’importanza di aree come Costa Viola, i Monti Peloritani, Curcuraci, Antennamare e l’Area dello Stretto, territori unici per biodiversità e sotto tutela dell’Unione Europea. “Questi luoghi, veri e propri paradisi naturali, rischiano di essere stravolti dal progetto. I laghi di Ganzirri e di Faro, ad esempio, sono ecosistemi idrografici delicati, il cui equilibrio è fondamentale per la fauna migratoria e per la stabilità delle falde acquifere. La Costa Viola ospita oltre cento specie vegetali marine e rappresenta un habitat essenziale per molte varietà di pesci. Alterare questi equilibri non significa solo danneggiare la natura, ma compromettere la qualità della vita delle comunità locali”, ha dichiarato Campisi.