Il futuro della Sicilia passa attraverso le infrastrutture. Nelle intenzioni, il Ponte sullo Stretto non è solo un’opera ingegneristica straordinaria, ma rappresenta una svolta per il rilancio economico e la mobilità dell’isola. Se ne è discusso in un convegno che ha riunito esperti, istituzioni e protagonisti del settore per fare il punto su strade, ferrovie, aeroporti e collegamenti strategici. Il dibattito ha evidenziato una verità innegabile: senza un’integrazione infrastrutturale efficace, la Sicilia rischia di restare ai margini dello sviluppo nazionale.
È intervenuto anche il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha annunciato le tempistiche dell’opera. Nell’estate 2025 via ai cantieri in Sicilia e Calabria. L’approvazione del progetto è prevista in primavera, la realizzazione della grande opera d’Italia richiederà 7 anni e nel 2032 si dovrebbe viaggiare in 15 minuti da Reggio Calabria a Messina.
Ponte sullo Stretto: gli altri interventi del convegno
L’ingegner Fabio Corvo, presidente della Consulta Ordini Ingegneri di Sicilia, ha sottolineato il legame diretto tra infrastrutture e crescita economica. “La Sicilia si trova sotto la media nazionale in entrambi i settori. Il potenziamento della rete ferroviaria è positivo, ma senza un collegamento stabile con il resto d’Italia, il suo impatto si limiterà alla mobilità interna”. E aggiunge: “Il ponte è un’opportunità di sviluppo concreta e realizzabile. Gli studi tecnici confermano che non presenta rischi sismici o legati al vento. È la sola vera chance per fare della Sicilia la Porta d’Europa nel Mediterraneo”.
Anche Achille Furioso, presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, ha evidenziato l’importanza del confronto. “Ad Agrigento abbiamo posto al centro del dibattito nazionale le grandi opere pubbliche, tra cui strade, ferrovie, l’aeroporto e il ponte sullo Stretto. L’area sud-occidentale dell’isola soffre un isolamento infrastrutturale da troppo tempo. Durante il confronto con il ministro Matteo Salvini abbiamo rilanciato formule di finanziamento come il project financing, già proposto nel 2021 per la legge di bilancio”.
Tra gli interventi più apprezzati, lo studio del professor Edoardo Cosenza, che ha ribadito la sicurezza del ponte rispetto a eventi sismici e condizioni climatiche. L’onorevole Raffaele Stancanelli ha invece annunciato che proporrà al ministro Salvini di valutare il video realizzato durante il convegno, che documenta l’avanzamento della Tangenziale Nord di Agrigento, destinata a ridurre significativamente il traffico nella zona.
Sul fronte ferroviario, Domenico Armenio, presidente della Fondazione dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, ha annunciato l’inserimento di due nuove fermate a San Michele e Fontanelle, lungo la linea Palermo-Agrigento-Porto Empedocle, parte del piano di potenziamento delle infrastrutture siciliane da parte di Rete Ferroviaria Italiana (RFI).
La Sicilia ha bisogno di investimenti concreti e di una rete infrastrutturale all’altezza delle sue potenzialità. Il Ponte sullo Stretto, insieme agli altri interventi in programma, può trasformare il volto dell’isola e proiettarla finalmente verso il futuro.