Presente e futuro del perito valutatore immobiliare

Edilizia di Marco Zibetti
Approfondimento tematico con Antonio Benvenuti, Vice Presidente CNGeGL che nel corso degli ultimi anni ha indubbiamente partecipato a definire il nuovo profilo degli operatori coinvolti

In quale scenario di mercato si pone attualmente il perito valutatore immobiliare e quali sono le nuove opportunità professionali a disposizione? Un interrogativo che vuole avviare un approfondimento tematico con Antonio Benvenuti, Vice Presidente CNGeGL, che, svolgendo importanti ruoli nazionali e internazionali (tavolo di lavoro per la stesura delle “Linee Guida ABI” per la valutazione degli immobili in garanzia, membro del Board TEGoVA e Presidente Comitato Scientifico di Schema per ISO.17024, ecc.), nel corso degli ultimi anni ha indubbiamente partecipato a definire il nuovo profilo degli operatori coinvolti. Una evoluzione che ha inciso profondamente nel settore, anche a favore dei consumatori.

“Possiamo iniziare a fare il punto della situazione ricordando - afferma il Vice Presidente CNGeGL, Antonio Benvenuti - uno degli ultimi risultati portati recentemente a segno dal TEGoVA: ottenere che le valutazioni dei collaterali delle obbligazioni garantite del mercato immobiliare siano effettuate da un perito indipendente, qualificato, capace ed esperto. Tutto ciò, nonostante alcuni potenti interessi economici avrebbero voluto un modello di valutazione automatizzata, che escludeva di fatto l’apporto specialistico e professionale dei tecnici esperti”.
 
Con le sue parole ci porta a delineare subito lo skyline nazionale: a che punto è il processo di armonizzazione delle norme nel nostro Paese?
 
“La recente pubblicazione della nuova Prassi di Riferimento UNI/PDR 53:2019 “Analisi del mercato immobiliare - Linee guida per l’individuazione del segmento di mercato e per la rilevazione dei dati immobiliari” conferma gli innumerevoli passi in avanti che sono stati fatti. In particolare - aggiunge Benvenuti - l’ultimo testo rappresenta un’evoluzione importante per la trasparenza del mercato immobiliare e per la metodologia estimativa, che mette a disposizione dei player economici non solo i macro, bensì anche i micro dati utili all’impegno professionale, alle verifiche che i tecnici delle banche devono svolgere per coloro che operano sul mercato. Un obiettivo raggiunto grazie anche all’apporto delle altre Categorie aderenti alla Rete Professioni Tecniche".
 
Quali ulteriori interventi sarebbe opportuno avviare, nell’ambito delle finalità istituzionali che fanno capo al Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati e nell’ambito delle scelte che i Geometri liberi professionisti possono adottare, per raccogliere maggiori opportunità professionali?
 
“Ci sono ancora alcuni aspetti imprescindibili, che riepilogo in un mio testo pubblicato dal quotidiano economico-finanziario “Il Sole 24 Ore” - spiega Benvenuti - si tratta di una nota a commento di un bando di gara per l’affidamento dei servizi estimativi e della due diligence per gli immobili oggetto di investimenti INAIL per il quadriennio 2018-2021, una delle più esemplificative opportunità professionali che venivano prima citate. Nell’intento di standardizzare la massima qualità della prestazione professionale conservando una visione dell’attività peritale svolta all’insegna della massima trasparenza e correttezza, richiamo nel testo sopracitato l’attenzione su alcuni punti suscettibili di miglioramento. Sono i seguenti: 1) stabilire dei requisiti di capacità economica e finanziaria accessibili anche dai professionisti in forma individuale o attraverso la costituzione di reti o consorzi ad hoc. In tale assetto, includere nel novero dei partecipanti i tradizionali profili di riferimento di banche e tribunali aprirebbe la strada ad una valutazione anche qualitativa (e non solo quantitativa) del fondamentale “indice di affidabilità”; 2) introdurre il monitoraggio delle singole fasi del processo di valutazione per evitare l’inosservanza del divieto di subappalto; 3) rendere parte integrante del processo estimativo anche la fase del riesame (ben diversa da quella del monitoraggio), che consiste nella revisione del lavoro da parte di almeno un altro perito: un controllo di veridicità eseguito in maniera imparziale e indipendente, così come auspicato dai vigenti standard nazionali e internazionali; 4) prevedere che il processo estimativo debba avvenire seguendo il criterio previsto dai principali standard di valutazione (Linee Guida ABI, UNI 11612 “Stima di valore di mercato degli immobili”, IVS, EVS, RICS), ponendo così le premesse per una più ampia condivisione di metodologie e procedure da seguire”.
 
“A questo proposito - conclude - desidero ricordare un dato sulla formazione, recentemente diffuso con una circolare a firma del Presidente CNGeGL Maurizio Savoncelli, che rileva come gli incoraggianti risultati abbiano dato forma a una Categoria capace di interpretare la qualificazione come uno strumento di garanzia per lo svolgimento delle proprie consulenze e a salvaguardia della committenza. La diretta testimonianza che l’aggiornamento continuo, un obbligo deontologico in cui la nostra Categoria ha creduto prima ancora che divenisse legge, è la leva per vincere la scommessa del lavoro”.


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