Nelle procedure di affidamento, il fattore tempo è cruciale. Anac ha ribadito con forza l’importanza della massima tempestività nella gestione dei contratti pubblici, sottolineando che eventuali ritardi non solo compromettono l’efficienza amministrativa, ma possono mettere a rischio anche gli obiettivi del Pnrr. Il recente Comunicato del Presidente, approvato l’11 marzo 2025, chiarisce le regole sui tempi di conclusione delle gare, con l’obiettivo di garantire trasparenza, rapidità ed evitare rallentamenti ingiustificati.
Le stazioni appaltanti e gli enti concedenti devono rispettare i termini previsti per la pubblicazione della documentazione di gara e la conclusione delle selezioni. Questi termini, che variano in base alla tipologia della procedura, decorrono dalla pubblicazione del bando o dall’invito a presentare un’offerta e si concludono con l’assegnazione del contratto.
Oltre a garantire efficienza, il rispetto delle tempistiche serve a valutare eventuali responsabilità amministrative o contabili dei funzionari coinvolti. Il mancato rispetto dei termini può infatti costituire una violazione del principio di buona fede, con conseguenze per i soggetti incaricati della gestione delle gare.
Procedure di affidamento: risultato e massima tempestività
Il principio del risultato, che impone rapidità e correttezza nell’affidamento e nell’esecuzione dei contratti, è fondamentale per assicurare il buon andamento della pubblica amministrazione. Questo principio, che richiama efficienza, efficacia ed economicità, è un criterio chiave per l’attribuzione di responsabilità e incentivi al personale tecnico e amministrativo coinvolto nelle procedure.
A livello europeo, il principio della massima tempestività è essenziale per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Pnrr. Tra le Milestone stabilite dalla Commissione Europea, c’è la riduzione della cosiddetta decision speed, ovvero il tempo che intercorre tra la chiusura del termine per la presentazione delle offerte e la firma del contratto. Un rallentamento in questa fase potrebbe compromettere il rispetto degli impegni assunti dall’Italia, con conseguenze economiche significative.
Anac sottolinea che il pieno utilizzo delle piattaforme digitali per l’approvvigionamento pubblico e l’attuazione delle norme sulla digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti possono facilitare una gestione più rapida ed efficace delle gare, riducendo i tempi e garantendo la massima trasparenza.