Professionisti: quanto hanno perso nel 2020?

Professione di Marco Zibetti
I lavoratori autonomi sono tra i più colpiti dalla crisi causata dall’emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Diamo un’occhiata al fatturato dei professionisti

Nell’ambito del 65esimo Congresso degli Ingegneri Italiani sono stati presentati dati interessanti relativi al fatturato di ingegneri e architetti del complicatissimo anno che ci siamo messi alle spalle. Vediamoli insieme.

La crisi innescata dalla pandemia ha generato, tra febbraio 2020 e febbraio 2021, la perdita di quasi 1 milione di posti di lavoro. Le categorie più colpite sono le donne, i giovani fino a 35 anni e i lavoratori autonomi. Gli autonomi in particolare si sono ridotti di oltre 300 mila unità, la fuoriuscita più elevata mai registrata nel nostro Paese.

Tra gli ingegneri e gli architetti che operano nella libera professione, il CNI stima una flessione del fatturato nel 2020 rispetto al 2019 quasi dell’8%, portando il volume d’affari del comparto ai livelli del 2017. Delle quasi 500.000 domande per il bonus da 600 euro veicolate ai professionisti ordinistici lo scorso anno attraverso le Casse di previdenza private, 100.000 sono state presentate da Architetti e Ingegneri iscritti ad Inarcassa.

Restano piuttosto deboli gli strumenti che consentano, in particolare alle lavoratrici, anche e soprattutto nella libera professione, la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia. Le cure parentali ricadono in massima parte sulle lavoratrici, con l’aggravante che nella libera professione i tempi di lavoro sono spesso molto flessibili e non programmabili. Permane, infine, un gender pay gap, ovvero una differenza salariale forte anche nelle libere professioni. Nel campo dell’ingegneria, a fronte di un reddito professionale medio di 35.315 euro annui, quello delle donne è il 54% rispetto a quello degli uomini. Senza infrastrutture sociali all’altezza di un Paese moderno, il mercato del lavoro non potrà mai recuperare squilibri che oggi appaiono insanabili.

L’intervento del Ministro Orlando

Nel corso dei lavori è intervenuto anche il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “In questi mesi - ha dichiarato -, assieme al Presidente Zambrano, anche nella sua qualità di Coordinatore della RPT, abbiamo affrontato il tema di come proteggere il lavoro dei liberi professionisti. Le strade che stiamo percorrendo sono due - ha proseguito -. Innanzitutto costruire un welfare per il lavoro autonomo che preveda una tutela specifica per le categorie più deboli, in particolare le donne. E poi la completa realizzazione dell'equo compenso, che da una semplice indicazione deve diventare uno strumento per regolare la questione dei compensi dei professionisti".

 

Allerta Covid-19

Inutile nasconderlo. Il Covid-19 continua a far paura. La campagna vaccinale procede (non senza difficoltà), ma nel frattempo la diffusione di nuove varianti del virus aumenta l’incertezza su ciò che succederà nei prossimi mesi.

Certamente dovremo convivere ancora con le misure restrittive, nella speranza di non dover ricorrere a un nuovo lockdown. Uno scenario che tutti vorremmo evitare ma che, ad oggi, non è possibile escludere.

Come comportarsi in un contesto del genere? La scelta migliore è quella di farsi trovare pronti ad ogni evenienza, riorganizzando la nostra vita e le nostre abitudini sociali e lavorative.

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